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RISpostE

Da Miwako
Allora, eccomi qui a rispondere alle vostre domande!
1 Carlotta chiede: Un giorno/momento che vorresti cancellare?
Non sono molti i momenti che cancellerei davvero, sono consapevole che se sono qui ora, se sono la persona che sono è grazie a tutto ciò che mi è successo nel corso della vita, a ciò che ho scelto, a chi ho trovato e voluto. Se penso però ai momenti orribili trascorsi, alle cose brutte, alla sofferenza, molto egoisticamente, dico che se potessi, vorrei che quel caldo giorno di luglio di 11 anni fa non fosse esistito, vorrei che lei non fosse morta di quella morte improvvisa ma non abbastanza da non sentire il dolore. Vorrei cancellare il momento in cui lei è morta, cambiare la storia ed averla qui al mio fianco oggi, a ridere del passato e fantasticare sul futuro, sentire la sua voce, il suo profumo, conoscere la persona che sarebbe stata oggi, a 26 anni.Credo sia l'unica cosa che davvero cancellerei. Per il resto, si tratterebbe solo piccole rettifiche.2 Pier chiede: Per sentirti a tuo agio devi assolutamente...
... Sapere che posso essere me stessa con chi mi sta di fronte. Negli anni ho capito che non dipende dagli altri ma da me; le persone non smetteranno mai di giudicare, di essere in disaccordo, di non capire, di ritenere opinabile, mostruoso, inappropriato un lato di me o un mio atteggiamento. Ma ciò non significa che si debba nascondere chi si è, anzi, l'importante è essere coerenti con sè stessi, essere onesti con gli altri e dar loro modo di vederti per chi sei. Il fatto che tu non stia nascondendo qualcosa che potrebbe essere frainteso o mal giudicato è una prova di grande onestà, con sè stessi e con gli altri. E le persone, anche le più ottuse, sanno apprezzare la sincerità di chi si mostra per chi è nonostante il pericolo di essere giudicati in maniera negativa. Quando una pasticcere prepara una torta con ingredienti sani e di ottima qualità, il risutato può non piacere, ma la genuinità degli ingredienti è inconfutabile; lo stesso accade con le persone, se ti assumi la responsabilità di essere chi sei a prescindere da chi ti sta davanti, a qualcuno puoi non piacere, ma niente cancella il fatto che sei una persona limpida. Perciò direi che per sentirmi a mio agio devo sapere di poter essere me stessa, il che dipende appunto da noi, da quanto siamo disposti ad accettarci e a metterci in discussione con gli altri. Non è sempre facile, tutt'altro, ma questa è davvero una cosa fndamentale per me.3 Carpe Diem chiede: Ora come ora, cosa ti manca?
La tranquillità di sapere cosa voglio dalla vita. So che è una chimera, che molta gente vive semplicemente la propria vita giorno dopo giorno senza fare programmi di realizzazione quinquennale, come del resto faccio anch'io. Ma io così non sto bene, e lo dico con il peso dualistico di chi non vuole prendere impegni con la vita per paura di non arrivare in tempo, e che allo stesso tempo vorrebbe darsi degli obiettivi e saper correre dei rischi per realizzarli. Non sono ancora la persona che vorrei, o che mi servirebbe per stare bene al 100%, ma ci posso lavorare. Non so cosa aspetto, ma quando non sai dove andare è meglio stare fermi a riflettere o andare in una direzione qualunque ma comunque andare? Domanda irrisolta ... per ora!4 Rori chiede: I pancakes dei due canadesi erano proprio cosi buoni?? Da cos'è nata la tua passione per il Giappone? Se potessi prenderti un anno di vacanza, cosa faresti?Allora ... per quanto riguarda i pancakes, erano semplicemente goduriosi, qualcosa che oltre a sfamarti e nutrirti, ha il sapore celestiale di un pezzo di paradiso!Il Giappone... croce e delizia della mia vita per un decennio e, non che io sia particolarmente giovane, ma 10 anni su 26, fanno del Giappone l'amore più duraturo che io abbia mai avuto ( il record resta imbattuto n.d.r.)! Comunque, avevo 11 anni quando sfogliai il primo manga, quando per la prima volta entrai in un mondo parallelo e surreale, in cui tutto era così diverso da quanto avesso visto fino ad allora, in cui si mangiavano okonomiyaki, si bevevano misteriose fialette energizzanti al ginseng, in cui c'era un'alone d'idolatria a circondare le mutandine che spuntavano dalle divise scolastiche femminili, in cui bellissime ragazze in kimono si recavano al tempio a pregare con la stessa nonchalance con cui la sera prima erano state ad una festa in abiti "civili"... Da li in poi ho iniziato a raccogliere materiale sul Giappone ( ho addirittura scritto all'ambasciata che mi ha mandato dei libri a casa ^_^ ), a leggere libri, fumetti, a disegnarne io stessa, a comprare riviste, narrativa Giapponese e via discorrendo. Sono cresciuta sognando il Giappone, imparando a conoscerne le tradizioni, le innovazioni, le contraddizioni e tuttora rimane la Mecca per me. Credo sia un paese straordinario, così piccolo ma così ricco di fascino, di persone, di assurdità e paradossi che non posso non sentirmene attratta. Mi piacerebbe viverci per qualche tempo, rendermi conto da vicino di quanto dell'idea che mi sono costruita negli anni corrisponde a realtà, o anche semplicemente fare un salto al karaoke vestita da Godzilla a cantare "Vanilla" di Gackt.RISpostEInfine, per quanto riguarda l'anno sabbatico, credo me ne andrei in Australia con Ale, oppure in Nuova Zelanda; apriremmo un piccolo cafè costruito interamente in legno, sulla spiaggia, metà di esso sarebbe a cielo aperto per poter guardare le stelle, con vecchi divani in pelle uno diverso dall'altro, enormi lampade sparse qua e la, una selezione di caffè italiani e dolci eseguiti a insindacabile giudizio e capriccio della sottoscritta. Gli artisti emergenti, i pittori squattrinati, le piccole orchestre itineranti verrebbero a esibirsi da noi che presto diverremmo per tutti le sorelle latte&cioccolato!
Con questo concludo il post delle risposte, ringraziando voi che avete partecipato e in modo particolare Pier che ha dato vita a questa simpatica iniziativa, dandoci la possibilità di conoscerci un po'meglio!

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