RistorExpo 2015 è la XVIII edizione di questa fiera che dal 15 al 18 febbraio è andata in scena a Lariofiere e il cui tema “rallegrare il pianeta” è stato affrontato nella dimensione conviviale, sociale e “spirituale” dell’esperienza culinaria.
Numerosi gli stand enogastronomici, gli showcooking, le sfide tra cuochi che avevano come protagonisti le eccellenze agroalimentari del nostro Made in Italy.
Tra le eccellexze della Brianza che facevano mostra nella fiera c’era lo stand di Marco d’Oggiono Prosciutti dove la Sig.ra Agnese con il suo dolce sorriso e la sua cordiale ospitalità ci ha presentato alcuni dei suoi salumi e ce li ha fatti degustare.
Il tour è proseguito tra gli stand dei vini di “Terre Lariane”
“Terre Lariane” è l’indicazione geografica riservata ai mosti e ai vini bianchi, rossi e rosati ottenuti da uve provenienti da vigneti idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia come Barbera, Cabernet sauvignon, Merlot, Marzemino, Croatina, Sangiovese, Schiava. In queste terre la viticoltura ha origini molto antiche e da sempre i vini qui prodotti sono considerati leggeri e rinfrescanti.
Abbiamofatto sosta anche agli stand del Consorzio di Tutela dei vini di Valtellina che era l’ospite d’onore di questa XVIII edizione di RistorExpo e che qui ha presentato i suoi prestigiosi vini, prodotti con le uve selezionate del vitigno Nebbiolo, abbinati il cous-cous, in ossequio, però, al principio dell’armonia dei sapori. E l’esperimento è perfettamente riuscito!!!
Il progetto che più mi ha affascinato?
Quello di Potere allo sciame , un progetto che consiste nel produrre miele con un metodo diverso: alternativo, innovativo e che al contempo va recuperare antichi metodi di allevamento apistico rivalutando la sciamatura in quanto espressione naturale dei meccanismi di riproduzione delle api.
Il miele delle Terre Alte è prodotto in alta montagna, in una zona di rilevanza ambientale e naturalistica, con un metodo che va “oltre il biologico” e che sta ad indicare l’assunzione di un metodo naturale basato sulla riqualificazione dello sciame considerato nell’apicoltura produttiva intensiva solitamente un “danno”. Questo metodo si chiama Top Bar e consiste in un’arnia a sviluppo “orizzontale” opposta a quella a sviluppo “verticale” tipica dell’apicoltura produttiva intensiva. Un’arnia che è una rielaborazione, una reinterpretazione che meglio si adatta alle condizioni ambientali dell’alta montagna. Gli apicoltori andranno a recuperare gli sciami naturali dagli apiari e li trasferiranno in queste arnie a basso impatto.
L’eccellenza gastronomica che volevo e che sapevo di incontrare?
Il Bitto dell’Associazione Produttori di Gerola Alta uno fra i migliori formaggi d’alpe conosciuti e sicuramente l’unico al mondo in grado di essere invecchiato perfettamente oltre i 10 anni!!!
L’eccellenza che non pensavo di trovare?
Lo zafferano!!! Mai avrei pensato che questa meravigliosa spezia dal color oro, detta anche “Oro rosso bergamasco“ fosse prodotta anche in Lombardia, in particolar modo a Caprino Bergamasco dove ha sede l’Agriturismo Villa Serica .
E’ proprio vero che non si finisce mai d’imparare e quando si parla di arte della buona tavola non si finisce proprio mai!!!