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Ritirato in se stesso

Creato il 23 aprile 2014 da Andreapomella

pianoforte

Da Eataly c’è un pianoforte, c’è un ragazzo che suona e una donna che lo guarda, la donna, come è ovvio, è sua madre, la donna muove tra le mani un calice di vino, il ragazzo è un virtuoso, esegue una toccata di Bach, non saprei riconoscere una toccata di Bach, ma il mio vicino di tavolo sa farlo, il mio vicino di tavolo si dà arie da grande intenditore, spiega a voce alta cosa sta suonando il ragazzo, la madre del ragazzo scuote la testa, interrompe l’esecuzione e ordina al ragazzo di ripetere l’ultimo passaggio, ma lo fa in un modo molto brusco, così brusco che il ragazzo appare intimorito, la fissa per un istante con uno sguardo remissivo e poi obbedisce, intorno a loro continua la passerella distratta dei clienti, il ragazzo ricomincia a suonare e va avanti per molti minuti, sua madre lo ammira compiaciuta, poi il ragazzo di colpo smette, resta con lo sguardo fisso nel vuoto, sua madre gli porge il bicchiere di vino, il ragazzo ha un modo strano di bere il vino di sua madre, porta il calice alla bocca e resta con le labbra incollate al vetro, pare che beva all’infinito, in realtà non osa deglutire e si accontenta di mantenere il vino a contatto con le labbra, si avvicinano tre ragazzini incuriositi, vorrebbero toccare i tasti del pianoforte, ma hanno timore dello sguardo del pianista che li fissa a sua volta atterrito, come se si sentisse improvvisamente sotto assedio, sua madre sorride ai ragazzini, il ragazzo guarda i ragazzini con gli occhi iniettati di un’angoscia estrema, da quel momento in poi non suona più niente, resta seduto allo sgabello con le labbra tuffate in una riva di vino, completamente ritirato in se stesso, paralizzato.


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