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Ritorno al medioevo

Creato il 16 aprile 2014 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

HistoryChannel_2E0BEC4FViaggiare nel medioevo e più precisamente tra il 1200 e il 1300, è possibile grazie all’esperto Mike Loades che, su History Channel ci mostra cosa significava vivere, lavorare e combattere durante in questo staordinario periodo storico.

Cominciamo da un simbolo: il castello, che richiama alla mente il romanticismo e la durezza dell’epoca. I primi, sorgono su terrapieni, con torri in legno, circondati da una palizzata di trochi che ricorda i forti dell’america del 1800.  Non hanno solo scopo difensivo. Nascono assieme ad un nuovo tipo di guerriero: il cavaliere. Altro simbolo del Medioevo. Un soldato nato per combattere in sella ad un fiero, possente

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, cavallo da guerra. Questi animali hanno bisogno di riparo, cibo, manutenzione e in effetti i castelli sono delle ottime basi per i cavalli. Costruiti in territorio nemico per avanzare man mano che si conquistano nuove terre. Poi il castello si diversifica, e la sua costruzione in pietra con tecniche autenticamente medievali e rigorosamente artigianali inizia con gli scalpellini e con il mastromuratore che da solo riunisce le competenze di architetto, ingegniere, costruttore, artigiano e progettista. Pietre e malta sono l’ossatura dei castellli. Edifici perfetti, in grado di resistere centinaia e centinaia di anni e ancora oggi molti di loro dominano i paesaggi del continente europeo.

L’immagine popolare del cavaliere è legata all’eroe dall’armatura scintillante che passa il tempo a giostare e a corteggiare fanciulle. C’è del vero in questo ma, prima di tutto un cavaliere è un soldato. Un guerriero d’élite che combatte a cavallo. Di

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grande mobilità che indossa un’armatura molto flessibile: la cotta di maglia che protegge da spada e lance e consiste in un indumento protettivo composto da una fitta rete di anelli di ferro. Fa parte di un sistema di protezione stratificato formato anche da un’imbottituta che attutisce i colpi e impedisce alle lame di affondare. Poi l’armatura che copre dalla testa ai piedi per trasformare il prode cavaliere in una macchina da guerra.  Sottoposti ad un durissimo addestramento, per forgianre resistenza e forza. In battaglia i combattimenti sono sanguinari e violenti.

Il miglior modo per raggiungere lunghe distanze, vista la scarsità di strade è il mare. E infatti in questo peridoo storico le acque d’Europa pullulano di imbarcazioni commerciali. Navi da carico chiamate “cocche” che sono le vere bestie da soma. Monoalbero, con vele molto pesanti hanno il fondo piatto adatto ad una notevole capacità di carico. Con il vento a favore, si viaggia veloci e si trasporta di tutto, così qualunque cittadina costiera può aprirsi ai comemrci internazionali trasformandosi in una porta verso il mondo. Merci di ogni parte del mondo approdano sui banchi delel piccole citatdine medievali.

I dialetti sono lingue e dunque un viaggiatore dell’epoca ha molti problemi a farsi comprendere. Facile la truffa ma chi approfitta per imbrogliare, viene umiliato pubblicamente attraverso la gogna che in cittadine così piccole equivale a essere messo in prima pagina. I ladri invece vengono marchiati a fuoco per renderli immediatamente identificabili.

L’idea che il Medioev

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o sia cupo e grigio è completamente errata, al contrario vibra di colori sgargianti. Per colorare gli indumenti si usa un ingrediente insolito: l’urina maschile stagionata. Lane e stoffe vengono colorate con tinte vegetali e l’urina riveste un ruolo fonfamentale. Agli angoli delle strade ci sono dei secchi dove gli uomini depositano la propria urina che viene raccolta e portata ai laboratori di tintura. È l’ammoniaca presente che fissa la tinta, usata anche nei saponi come candeggina.

Quello medievale è un mondo artigianale, un lavoro intenso. Perfino accendere un fuoco equivale ad un arte vera e propria. Quando il sole tramonta si potrebbe pensare che la vita si fermi. Ma questo significa sottovalutare il potere del fuoco, delle candele e di un buon boccale. La taverna è il luogo di ritrovo della comunità, qui tutti  conoscono tutti, è il loro punto di aggregazione. Chi è in cerca di prostitute vien qui. Si riconoscono perchè indossano cappucci gialli. Luce e calore costa nel medioevo e una taverna li offre gratis agli avventori.

Sulla terraferma si viaggia a piedi oppure a cavallo. In questa epoca la gente usa cavalli diversi per scopi differenti. I sentieri medievali sono le autostrade dell’epoca e lungo il tragitto si incontrano spesso i legnaioli che conducono i cavalli da soma con la legna da ardere. L’unico combustibile per le necessità domestiche. I legnaioli la portano nelle città. Una quantità di legname enorme per riscaldare e alimentare i forni, per cuocere il cibo e lavorare il metallo nelle fucine.

Tutto è strutturato e ben funzionante. In una società in cui tutto è strettamente interconnesso, ogni parte dipende dall’altra. La gente interagisce con la natura e il sistema è molto funzionale. Una disponibilià totale alla condivisione e alla collaborazione. La principale fonte di ricchezza è il terreno e tutti, dagli animali alla manodopera sono impegnati a disposizione della comunità. L’igiene personale è limitato al lavaggio dei abiti e all’uso di bastoncini di nocciolo o liquerizia per la pulizia dei denti con l’aggiunta di salvia  e sale.

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Insomma il nostro viaggio alla scoperta della vita del medioevo ha riservato parecchie sorprese.


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