Dalla diapositiva sopra evidenziata, potete farvi un’idea di come si presenterà domani il piazzale posto davanti la Direzione Generale dell’Azienda Siciliana Trasporti spa, allorchè, per una protesta “spontanea” e non sicuramente “spintanea” come qualcuno tenterà di affermare, i lavoratori dell’Azienda lì si raduneranno per poi “OKKUPARE” quell’Azienda cinica e bara che si sta tanto prodigando per affamarli….
Una volta tanto, quindi “una tantum”, gli autisti dell’Ast si sono inKazzati per davvero e tenteranno di emulare i famosi “forconi ad intermittenza” che di tanto in tanto si prendono una pausa per riposarsi….
Vedete, passeranno altri cento anni e ci sarà sempre qualcuno, all’Ast, che le vertenze all’Ast si possano vincere con i Comitati spontanei o assumendo un “Avvocato” dimenticando che, in Italia, gli unici titolati a trattare con i capi delle Aziende, siano queste pubbliche o private, sono i Sindacati e, di conseguenza (ahimè), i sindacalisti.
E gli stessi qualcuno o magari altre teste pensanti chiederanno che alcune voci contrattuali, da lungo tempo “congelate” e quindi non suscettibili di aumenti o anche di semplici rivalutazioni, possano essere impunemente aumentate soltanto “alzando la voce”.
Si sa, invece, che l’attuale normativa prevede che possano essere firmati contratti di secondo livello inserendo voci riconducibili a incrementi di produttività che magari andranno divisi “fit-fit” fra l’Azienda e i lavoratori della stessa.
L’attuale contratto integrativo Ast prevede, infatti, che la riduzione delle ore di prestazioni straordinarie rispetto a quelle vigenti nel 2002 e, cioè 36 ore mensili a cranio, costituisce recupero di produttività tant’è che tale qualificazione è stata affermata dalla stessa Azienda ai fini della detassazione irpef.
Pertanto, il contratto integrativo non va toccato minimamente e va applicato correttamente almeno fino a quando l’Azienda e i Sindacati firmatari non decidano di disdirlo e farne un altro, magari più bello e più ricco in maniera tale che i lavoratori non subiscano una drammatica riduzione del proprio reddito ma, casomai, un seppur lieve ma significativo e incoraggiante incremento che avvicini ulteriormente le loro paghe a quelle percepite dai loro colleghi delle aziende consorelle….
Non dovranno quindi essere i lavoratori ma gli stessi Sindacalisti del CORPO SINDACALE DEI POMPIERI a pretendere e a concedere (giacchè co-gestori, tutori e garanti dell’integrativo) alla “controparte” (si fa per dire in quanto Azienda e Sindacati sono nel contempo, parte e controparte) il pieno rispetto del contratto e, quindi, l’annullamento dell’avvio dei nuovi turni di lavoro che non prevedono alcuna prestazione straordinaria….
Peccato che la truppa dei lavoratori sia costretta ad andare alla guerra senza Generali, senza un Masaniello che li guidi. Vero è che non ci saranno caduti (con la croce o senza la croce) e che eventuali focolai d’incendio verranno prontamente domati dai sindacalisti-pompieri che, come al solito, andranno a trattare con i Dirigenti, ma, a queste condizioni, quali saranno i risultati che si potranno ottenere?
A quest’ora la “scaletta” degli interventi sindacali, la replica dell’Azienda, forse perfino il verbale della seduta saranno stati concordati in attesa dell’esibizione dei nostri bravi interpreti della solita “sceneggiata napoletana”: attori tanto bravi da avere un nugolo di ammiratori fra il popolo dell’Ast che, ancora una volta, verrà turlupinato, offeso e deriso senza che abbia una giusta e sacrosanta reazione….
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