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Rivoluzione, rivolta e libertà

Creato il 10 dicembre 2013 da Laperonza

 

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Per fare la rivoluzione ci vuole tempo. Non è una cosa che si fa in quattro e quattrotto. Ci vogliono anni. Rivoluzione è cambiamento radicale e non si cambia radicalmente nulla in breve tempo. È la storia che ce lo insegna. Vediamo per esempio la rivoluzione francese: Nel 1799 c’è stata la rivolta francese. La rivoluzione francese è durata quasi un secolo. La rivolta ha innescato il processo, comportando però il periodo del terrore, la dittatura, Napoleone, la restaurazione e, infine, la democrazia. Per ottenere i benefici della rivolta e arrivare alla rivoluzione, quindi, ci sono voluti molti anni e, soprattutto, molto sangue.
La rivoluzione, però, non necessita inevitabilmente della rivolta. Si può innescare un processo di cambiamento senza strappi, senza colpi improvvisi e, soprattutto, senza vittime. Per fortuna i mezzi per cambiare le situazioni, nel nostro sistema, esistono e sono ampliamente previsti. Si può fare una rivoluzione incruenta ma egualmente efficace usando i mezzi democratici, impegnandosi in prima persona, facendo Politica con la P maiuscola, uscendo di casa, informandosi con mezzi alternativi, non controllati e non controllabili.
“Io auspico una rivoluzione culturale e democratica che deve essere scardinare il sistema dall’interno usando in maniera forte e senza sconti tutti gli strumenti democratici a disposizione” dice il mio buon amico Fabio Pavoni sulla pagina Facebook de L’Ape Ronza. Credo che ci sia molto di buono nelle manifestazioni di questi giorni, anche se mi preoccupa la strumentalizzazione che, sono certo, se ne sta facendo da parte di chi muove le masse a proprio piacimento e per il proprio tornaconto. C’è di buono che finalmente la gente si sveglia da un torpore ormai cronicizzato, prende coscienza, smette di farsi ipnotizzare dai media. C’è di buono la voglia di impegnarsi per cambiare.
Tutta questa energia non va persa ma utilizzata per portare alla vera rivoluzione che ci serve, una rivoluzione che non implichi violenza e rischi per la libertà. Serve una rivoluzione senza rivolta, senza insurrezione, senza violenza e sangue. Mettiamoci insieme, discutiamo, confrontiamoci, dividiamoci e uniamoci in tanti movimenti che abbiano però un solo unico scopo: salvare la nostra povera generazione e quella dei nostri figli, salvare il nostro povero Paese senza mai rinunciare per neanche un minuto alla nostra libertà.

Luca Craia


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