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Robert Mundell: l’Europa si prepari a salvare l’Italia

Creato il 31 agosto 2011 da Elvio Ciccardini @articolando
Robert Mundell: l’Europa si prepari a salvare l’Italia

Onestamente è difficile credere che l’Italia possa finire nelle mani della speculazione e fare la fine della Grecia. Ci sono le premesse, ma la sostanza non è ancora tale da giustificare questa fine. Tuttavia, se il premio nobel Robert Mundell afferma “l’Europa si prepari a salvare l’Italia”, qualche timore inizia a venire.
La moneta unica europea è nata anche grazie ai suoi studi nella Columbia University e non è un caso che Robert Mundell, nel 1999, anno di nascita dell’euro, vinse il premio Nobel proprio per i suoi studi sulle monete che introducevano la nuova divisa unica.
In sintesi Mundell constata che le banche sono nuovamente sotto una pressione fortissima, tanto che bisogna pensare ad una forte azione di sostegno, quanto quella del 2007, per la crisi dei mutui subprime.
Sulle motivazioni per cui i mercati attaccano l’Italia, Mundell risponde in maniera secca: “in 10 anni i governi italiani non hanno fatto nulla per migliorare la situazione”. In effetti, all’epoca il nostro paese aveva un rapporto debito – PIL pari al 120%. Oggi, il rapporto è rimasto invariato. Considerando che la situazione era considerata grave, se non drammatica all’epoca, figuriamoci come possa essere letta dai mercati oggi. A ciò si deve aggiungere l’incapacità del paese di coalizzarsi in una risposta unitaria alla crisi finanziaria ed economica. Il che rischia di dare l’impressione di una mancanza di consapevolezza a cui non può non far seguito una mancanza di prospettiva.
Proseguendo nell’intervista, Mundell esorta l’Europa a preparare da subito i piani e le risorse per salvare l’Italia.Interventi tardini non sarebbero sufficienti e non di lungo termine. La Banca d’Italia, inoltre, non sarebbe in grado di dare un contributo risolutivo. Mundell taglia corto: le risorse necessarie le avrebbe solo la Banca Centrale Europea che si trova a Francoforte e non a Roma.
Sull’euro e sul ruolo che ha nella definizione del quadro italiano, Mundell ha le idee chiarissime. La sua introduzione ha imposto ai governi una maggiore disciplina fiscale. Senza l’euro la situazione sarebbe stata sicuramente peggiore di quella che è.
Sicuramente la crisi italiana non farebbe saltare l’euro. La probabilità che ciò avvenga è molto bassa. Più probabile è una sua svalutazione. Anche gli Stati Uniti hanno interesse a salvare l’euro. E su questo argomento Mundell riconosce come il Fondo Monetario Internazionale avrebbe interesse a contribuire a eventuali piani per salvare l’Italia. Ciò anche in relazione alla forte interconnessione tra le due  economie.
Il timore di una nuova recessione è alto, secondo Mundel. Questa affermazione, tuttavia, è indicativa della consapevolezza di ciò che è avvenuto e di ciò che sta accadendo, che abbiamo in Italia. Senza mezzi termini, Mundel usa la parola recessione. Noi abbiamo difficoltà a pronunciare la parola “crisi”… come se non parlare della malattia aiuti il paziente a guarire.



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