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Roma: abusi su minori in casa famiglia. Perchè è difficile denunciare?

Creato il 14 maggio 2015 da Nerocronaca

ROMA – La casa famiglia “Il Monello Mare”, situata in Via Raffaello a Santa Marinella, in provincia di Roma, è stata chiusa e posta sotto sequestro da parte della Procura di Civitavecchia, che ha anche emesso delle misure cautelari nei confronti del responsabile, della moglie e di alcuni operatori, accusati di maltrattamenti.

Nel mirino degli inquirenti vi è il responsabile e psicologo Fabio Tofi, che è stato arrestato ed accusato di aver compiuto violenza sessuale aggravata, lesioni e maltrattamenti nei confronti dei minori ospitati dalla comunità. Le forze dell’ordine sono entrate in possesso del diario di una adolescente, nel quale si leggono dettagli in merito alle violenze sessuali subite dallo psicologo Fabio Tofi., che dal 1997 e il 2009 fu giudice onorario del Tribunale dei Minori di Roma.

A dare origine alle indagini fu la segnalazione di un assistente sociale che, lo scorso anno, aveva raccolto le confidenze di una ragazzina di quattordici anni. Quest’ultima avrebbe subìto percosse e maltrattamenti da parte del personale della casa famiglia. Un’altra adolescente, invece, avrebbe filmato con il telefono cellulare le percosse ai danni di un ospite della comunità da parte degli operatori.

La Procura contesta alla struttura anche l’utilizzo di cibi scaduti o mal conservati e la somministrazione di psicofarmaci e sedativi. Per l’avvocato Vincenzo Dionisi, che si occupa della difesa, si tratterebbe di «Accuse infamanti». Il legale ha aggiunto:  «Procederemo fin da ora a fornire agli inquirenti tutti gli elementi anche documentali atti a smentire l’ipotesi accusatoria a nostro carico».

L’OPINIONE DI CRISTINA PIPOLI (EDUCATORE PROFESSIONALE)

L’educatore è impegnato a esplorare il mondo interiore del minore, a rispondere alle sue domande ed ai suoi dubbi. Deve inoltre sostenerlo per superare difficoltà di ogni genere. Il riscontro di questa esplorazione è la ricerca di una profonda e solida competenza educativa, che consiste nell’esplorare senza sosta gli ostacoli e le formulazioni, senza giudizio e invadenza.

Un buon educatore deve sempre cercare nuovi esempi, moltiplicare le riformulazioni, sviluppare la creatività, la speranza e la positività dell’individuo assistito. Quando il lavoro di un professionista ottiene successo, il minore può considerarlo il suo punto di riferimento ed il rapporto di fiducia diviene solido. E’ per questo motivo che i giovanissimi spesso non raccontano degli abusi subiti. E’ solamente quando essi sono particolarmente violenti, o ripetuti, che il rapporto di fiducia vacilla ed il minore comprende di aver subìto una violenza.

(Foto da huffingtonpost.it)

Cristina Pipoli


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