Entro aprile Roma avrà la sua prima zona a luci rosse, nel quartiere Eur, dove la prostituzione sarà tollerata e agiranno operatori sociali in funzione anti-sfruttamento. E’ quanto emerso da un incontro che si è tenuto ieri tra l’assessore capitolino alle politiche sociali, Francesca Danese, e il presidente del Municipio IX, Andrea Santoro.
(notforsalecampaign.org)
Roma come Amsterdam, da aprile all’Eur la prima zona rossa. La sperimentazione “red lights”, più volte annunciata e poi rimandata, sembra dunque al via e prevede che in una o più strade del quartiere, ancora da individuare, le “lucciole” possano esercitare senza il rischio di sanzioni a carico dei loro clienti. Nelle altre aree dell’Eur, invece, il divieto di prostituzione in strada verrà fissato con un apposita ordinanza che prevederà multe fino a 500 euro. Nella zona a luci rosse saranno operative unità di strada con il compito di effettuare controlli sanitari sulle ragazze, distribuire condom ed evitare lo sfruttamento da parte dei cosiddetti “protettori”. Il progetto, che costerà 5mila euro al mese, ha infatti l’obiettivo di ripulire le strade del quartiere della capitale dalla prostituzione selvaggia, e dal relativo degrado.
Favorire il recupero sociale delle prostitute sottraendole a eventuali tratte di esseri umani. “Il percorso iniziato dal presidente Santoro – commenta l’assessore capitolino alle Pari opportunità, Alessandra Cattoi – è molto rispettoso di tutte le persone che vengono coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne e dall’altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove effettivamente ci sono situazioni di degrado. Nel progetto, che personalmente condivido, viene inoltre coinvolta in modo importante la parte sociale e quindi la tutela della donna e la lotta allo sfruttamento”. (AGI)