Roma-Juventus, big match della 25^ giornata di Serie A, termina in perfetta parità: Keita risponde a Tévez ed evita la sconfitta.
Questa volta Roma-Juventus non ha nessun vincitore né vinto. La partita dell’Olimpico, infatti, si è chiusa sull’1-1, come nelle stagioni 2011-2012, 2010-2011 e 2005-2006.
Inutile dire quanto grande fosse l’attesa per quest’incontro, anche se probabilmente sarebbe stata maggiore se la Roma non avesse deluso così tanto ultimamente. Questo calo di rendimento, con conseguenti risultati non esaltanti, ha colpito la squadra di Garcia a partire da dicembre e sembra non volere ancora finire. Eppure, nei mesi precedenti la squadra ha retto bene, strappando il pareggio a Manchester e crollando solo a Torino, proprio con la Juventus. È da qui, a partire dal 5 ottobre, che qualche meccanismo si è spezzato nella (quasi) perfetta macchina costruita da Garcia. Ancora più influente, però, è stato il “cappotto” subìto col Bayern: un 7-1 che ha messo a nudo tutte le difficoltà e i limiti della Roma.
Ma ora tralasciamo l’ambito europeo e concentriamoci su quello nazionale, perché il vero male per i giallorossi non è stata tanto la sconfitta dello Stadium, quanto le polemiche che hanno consolidato in Garcia l’idea che sarebbe stata la sua squadra a trionfare a fine campionato. La sua dichiarazione ha dato sicuramente a squadra e tifosi una grande carica, che però è stata solo momentanea e, di conseguenza, ha finito per essere controproducente. Vincere all’Olimpico ha iniziato così a diventare un tabù – aspetto confermato anche ieri sera – e fuori casa non va tanto meglio – pareggi sofferti o vittorie risicate e non convincenti -. Il Napoli, intanto, è tornato a farsi pericolosamente sotto – seppur con qualche inaspettato passo falso – e i tifosi hanno cominciato a perdere la pazienza. La lotta per lo Scudetto sembra essere quasi chiusa, mentre, a gran sorpresa, si è riaperta quella per il secondo posto.
E anche ieri sera, in Roma-Juventus, i capitolini hanno confermato questa tendenza, andando sotto e risvegliandosi quando ormai era troppo tardi. Nonostante i nove punti di vantaggio – dieci considerati gli scontri diretti –, la lotta per lo Scudetto non è ancora chiusa. Siamo solo a marzo e il campionato è lungo: tutto può ancora succedere. Sicuramente, però, è più aperto il discorso per il secondo posto che per il tricolore.
Roma-Juventus, le formazioni
Roma col 4-3-3: De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanić, De Rossi, Keita; Ljajić, Totti, Gervinho. All: Garcia.
Juventus col 3-5-2: Buffon; Cáceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pereyra, Evra; Tévez, Morata. All: Allegri.
ROMA 1 – 1 JUVENTUS (78’ Keita – 64’ Tévez)
Il primo tempo di Roma-Juventus è equilibrato, ma, se i più si aspettavano una Roma arrembante e una Juve arroccata per poi affondare in contropiede, presto si rendono conto che non è così. I giallorossi confermano il periodo non esaltante giocando un primo tempo grigio, ben gestito dagli ospiti, molto più intrapprendenti. Eppure, il primo tempo di Roma-Juventus termina 0-0.
Stessa solfa nella prima fase della ripresa, ma la partita finalmente si sblocca: Vidal prima sfiora il vantaggio con un diagonale che sfiora il palo, poi si procura l’espulsione di Torosidis – per doppia ammonizione – e la punizione, perfettamente trasformata da Tévez. L’Apache, dunque, rompe il ghiaccio in Roma-Juventus. Garcia non può permettersi di perdere e di vedere definitivamente sfumare il sogno tricolore, quindi toglie Totti e Ljajić per Iturbe e Florenzi. La Roma ora si sveglia e inizia a premere. Buffon salva sul colpo di testa di Manolas, ma non può nulla poco dopo, quando Keita pareggia i conti con la complicità di Cáceres e di Marchisio. Per ribaltare la partita, tuttavia, è troppo tardi: i giallorossi si “svegliano” troppo tardi e devono accontentarsi dell’ennesimo pareggio stagionale. I rimpianti maggiori, però, sono tutti della Juventus: in vantaggio di un gol e con un uomo in più, la squadra di Allegri è riuscita a farsi recuperare. Per quanto sia rassicurante il vantaggio di nove punti, tre in più avrebbero sicuramente fatto più comodo e chiuso forse definitivamente il discorso Scudetto.
Roma-Juventus, top & flop
Roma
Top. Keita: preferito a Nainggolan, il maliano è il migliore a centrocampo e il gol è un valore aggiunto.
Flop. Tororidis: la sua espulsione è un’arma a doppio taglio. Lascia i suoi in 10 e sotto di un gol. Due piccioni con una fava e una serata completamente da dimenticare.
Juventus
Top. Tévez: per l’Apache, grande partita di sostanza e poi il colpo letale alla prima vera occasione. Punizione pennellata e una mano sullo Scudetto.
Flop. Chiellini: la rete del pareggio arriva dagli sviluppi di una punizione da lui concessa forse troppo ingenuamente, sicuramente per la troppa foga. Si conferma non in grandissima forma, dopo lo scivolone col Borussia costato quasi la vittoria.
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