Circa mille infermieri, in rappresentanza degli oltre 270 mila che lavorano nelle corsie degli ospedali italiani, stanno protestando a Roma davanti all’ingresso della Camera, in piazza Montecitorio. A organizzare il sit-in di protesta è il Nursind, sindacato di categoria che ha proclamato, per oggi, 24 ore di sciopero nazionale. Giornata di disagi, quindi con circa 30 mila gli interventi a rischio. A stimarlo, per l’Adnkrons Salute, è Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind. All’interno delle strutture sanitarie verranno garantiti i servizi d’urgenza, ma saranno a rischio tanti interventi chirurgici già programmati, anche i semplici prelievi del sangue, le attività ambulatoriali e la radiologia. A scendere in piazza saranno anche i medici che parteciperanno, sabato 8 novembre, alla manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil.
(ansa.it)
Stipendi, assunzioni bloccate e personale ridotto all’osso. A spingere gli infermieri ad alzare la voce sono stipendi e assunzioni bloccate, personale ridotto all’osso e ritmi di lavoro insostenibili. Così, in piazza a Roma, il segretario nazionale Bottega punta il dito contro il governo: “Su oltre 500 mila lavoratori del Ssn, almeno 220 mila sono infermieri: l’attenzione nei nostri confronti non mi sembra però proporzionata a queste cifre. La nostra base è in grossa sofferenza. Le scelte politiche del governo – spiega – ci hanno sistematicamente esclusi. Basti pensare agli 80 euro: il nostro reddito si aggira mediamente tra 28 mila e 30 mila euro e siamo quindi la prima fascia esclusa dal bonus”.
Il malcontento sintetizzato bene dai tanti cartelli e striscioni di protesta esposti in piazza, con una grande adesione. Uno di questi, tenuto su da decine di palloncini blu, recita: “Aspettiamo il rinnovo del contratto. Invece contra-rremo l’Ebola”. Su un altro c’è invece scritto: “Siamo ridotti all’osso…o!!!”. Oltre al sit-in, sono previsti volantinaggi e presidi fuori dagli ospedali per spiegare ai cittadini il malcontento della categoria e il rischio che corre il sistema sanitario nazionale. Quanto ai numeri, “non abbiamo ancora dati ufficiali, ma dai primi riscontri avuti dalle varie segreterie regionali l’adesione allo sciopero nazionale è massiccia. Il Nursind – spiega Bottega – conta su oltre 25 mila iscritti, di cui 21 mila circa nel Ssn e il resto nel privato. Ma, sulla base dei segnali che sto ricevendo da tutta Italia, stanno aderendo anche infermieri non iscritti”.
Il ministro Lorenzin: “Essenziale permettere il turnover”. Per il ministro della Salute Lorenzin “il comparto ha fatto sacrifici, permettere quindi il turnover è essenziale all’interno delle professioni sanitarie. Perché congelare così l’accesso al di sotto dei fabbisogni diventa un problema di qualità sanitaria per i prossimi anni, visto che stanno andando in pensione migliaia di persone. Questa è un delle questioni su cui stiamo lavorano – aggiunge il ministro – al tavolo sull’articolo 22 del Patto per la salute”. (ADNKRONOS)