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I dolci tipici romagnoli di Forlì
Piadina della Madonna del Fuoco
&
Ciamblòn
1/2 cubetto di lievito di birra
2 uova
100 g zucchero
100 g burro
15 g semi di anice
200 ml circa di latte Sciogliere il lievito in 100 ml di latte tiepido a cui si è aggiunto un cucchiaino di zucchero
e mescolare il tutto in una terrina con 100 g di farina. Lasciare lievitare per un paio d'ore. A questo punto fare la fontana con la restante farina, aggiungere lo zucchero, il burro,
le uova, l'anice e l'impasto di farina e lievito precedentemenete preparato. Impastare e aggiungere latte quanto basta in modo da ottenere un impasto bello liscio
ed elastico ma non troppo morbido. Lasciare lievitare altre 3 ore in modo che l'impasto raddoppi il suo volume
(io lo metto dentro il forno spento in modo che stia al calduccio). Riprendere l'impasto, sgonfiarlo e dividelo in una quindicina di palline.
Stendere ogni pallina ad uno spessore di circa mezzo centimetro,
e lasciare rilievitare le focaccine per un'altra ora. Spennellare il centro delle focaccine con un po' di acqua e spolverizzare con zucchero semolato. Cuocere in forno statico a 180 per circa 25 minuti o comunque finchè non diventano rosate. Io ho riempito due teglie e ho fatto due infornate successive,
altrimenti se si vogliono cuocere contemporaneamente credo che vada meglio usare il ventilato. Ricetta di elenuccia75
Il 4 febbraio si celebra a Forlì la festa del Patrono:
la Beata Vergine del Fuoco
(o Madonna del Fuoco). Le origini di questo culto sono antiche.
La storia narra che nella notte fra il 4 e il 5 febbraio 1428 si sviluppò un furioso incendio
nella scuola pubblica gestita da Mastro Lombardino da Riopetroso.
Le fiamme distrussero completamente l'edificio ad eccezione del muro su cui era appesa
una piccola xilografia su carta raffigurante la Vergine col Bambino.
Subito si gridò al miracolo e la domenica successiva, 8 febbraio, l'immagine fu portata
con una solenne processione in Cattedrale.
La sacra immagine della B.V. del Fuoco La devozione popolare aumentò tanto da eleggere la Madonna del Fuoco a patrona della città.
Nel 1619 iniziarono i lavori della attuale cappella per dare una sistemazione più consona
all'immagine della patrona, che dal 1428 era conservata nella cappella di S. Bartolomeo.
La traslazione dell'immagine avvenne, con solenni festeggiamenti, il 20 ottobre 1636.
Il progetto è dell'architetto faentino Domenico Paganelli (1545-1624).
Particolare è la cupola sormontata da una lanterna, al cui impianto decorativo collaborò
anche Guido Cagnacci (le cui tele ora sono in pinacoteca).
Gli affreschi che si ammirano attualmente si devono a Carlo Cignani (1628-1719).
La festa del 4 febbraio è sempre stata molto sentita dai forlivesi
(una delle pochissime occasioni - o l'unica - in cui i festeggiamenti saltarono fu il 4 febbraio 1797,
a causa dell'ingresso in città del generale Napoleone Bonaparte, vittorioso dalla battaglia del Senio).
Numerosissime bancarelle rallegrano la piazza del Duomo e le zone limitrofe.
Tipico è un dolce:
la "piadina della Madonna del Fuoco",
una focaccia dolce insaporita con semi d'anice.
Inoltre è tradizione apporre alle finestre delle case dei lumini.
"Ciamblòn"
Ricetta di DolceRobi
Tutto ciò che vi occorre è questo:
INGREDIENTI:
2 UOVA
7 CUCCHIAI DI ZUCCHERO (8 SE LA PREFERITE UN Pò PIU' DOLCE)
1 PIZZICO DI SALE
13 CUCCHIAI COLMI DI FARINA OO
4 CUCCHIAI COLMI DI FECOLA DI PATATE
3/4 DI 1 BUSTINA DI LIEVITO VANIGLIATO PER DOLCI
1/2 BICCHIERE DI OLIO DI SEMI (MAIS O GIRASOLE)
1/2 BICCHIERE DI LATTE
1 BICCHIERINO DI LIQUORE O SCORZA DI LIMONE GRATTATA
(nelle foto ci sono gli ingredienti per doppia dose)
ECCO COME SI FA:
si mettono nel recipiente le uova, lo zucchero e il pizzico di sale...
senza aver mischiato aggiungo la farina, la fecola, il lievito, il latte e l'olio...
ed infine il liquore (o scorza di limone , o entrambi )
Ora inzio a mescolare il tutto...
con un pò di fatica, ma nemmeno troppa...si ottiene un impasto liscio, omogeneo e ben consistente:
Ora prendiamo 1 placca da forno abbastanza grande (o in alternativa 2 più piccole)
ricoperta di carta da forno e versiamo il composto a partire dal centro
(perchè poi un pò lo allargheremo stendendolo con il dorso del cucchiaio e un pò si allargherà anche da solo)
Ed ora in forno a 180° per circa 45 minuti (ma dipende come sempre dal forno).
Deve diventare così (o se preferite anche un pò più chiara):
BUONA BUONA!
e come avete visto...ingredienti semplici, niente pesi, niente fruste elettriche...poco tempo...
... e risultato garantito da me, romagnola doc!
State solo attenti a che l'impasto sia ben consistente, in caso aggiungete un altro pò di farina o fecola.
Ovviamente può essere "variegata" con gocce di cioccolata, uvetta, mele... cosparsa di zucchero semolato
prima di cuocerla (io a volte faccio così, a volte uso lo zucchero a velo dopo).
Accompagnare i dolci con i vini tipici come
Cagnina di Romagna
Albana di Romagna