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ROMANIA: Cade il governo, l’onda lunga delle proteste e il silenzio dei media

Creato il 30 aprile 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

di Matteo Zola

ROMANIA: Cade il governo, l’onda lunga delle proteste e il silenzio dei media

Ungureanu e Basescu

Cade in Romania il governo di centrodestra di Mihai Razvan Ungureanu, dopo una mozione di sfiducia dell’opposizione che si opponeva in particolare al programma di privatizzazioni. Il presidente Traian Basescu dovrà ora designare un nuovo primo ministro a sei mesi dalle elezioni legislative, che si terranno a novembre. Il leader dell’opposizione, Victor Ponta, ha detto che il suo partito, l’Unione sociale liberale (Usl) è pronto a formare il nuovo governo.

La crisi di governo arriva proprio mentre Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea stanno valutando gli accordi conclusi nel marzo dello scorso anno, quando Bucarest si era impegnata a privatizzare diverse società pubbliche, proprio il programma sul quale Ungureanu ha perso la maggioranza. Come si sa, le privatizzazioni sono una delle colonne portanti del Fmi.

La caduta del governo Ungureanu è solo l’ultimo anello di una catena di eventi innescata da una serie di manifestazioni di piazza avvenute a partire dal gennaio scorso. Migliaia di persone, di ogni età, si riversarono in piazza opponendosi al governo e alle misure di austerità richieste dal Fmi che ha concesso prestiti a una Romania prossima al collasso. Una protesta dalle più ampie motivazioni, e tutte si radicano nel malcontento generato da vent’anni di governo corrotto e autoritario. Un governo mai realmente democratico per un Paese in perenne transizione guidato da Iliescu prima, già seconda linea del partito comunista ai tempi di Ceausescu, e Basescu poi. Entrambi presidenti dal piglio padronale quando non autoritario. Le proteste, passate sotto silenzio da buona parte dei media “occidentali”, dei cosiddetti “indignati romeni” hanno portato alla caduta del governo guidato da Emil Boc, agnello sacrificale da dare in pasto alla piazza, e alla nomina di Ungureanu, già capo dei servizi segreti (Sie).

Un capo di governo preso dai servizi segreti allo scopo di meglio controllare un Paese in protesta, ma anche – come dichiarò Ponta - un fantoccio di Basescu. E’ ora il presidente a essere nell’occhio del ciclone. Il mandato di Ungureanu, dopo tre mesi appena, è ora concluso. Resta da vedere se l’opposizione saprà unirsi e proporre un programma coerente alle aspirazioni della cittadinanza. Una cittadinanza che, in varie forme, chiede dignità, lavoro, equità.


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