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Romano, ministro dell’agricoltura, indagato per associazione mafiosa.

Creato il 15 luglio 2011 da Madyur

La Procura di Palermo ha chiesto che il Ministro per l’Agricoltura Romano venga processato. Un atto dovuto che aggrava la posizione del leader del Pid (Popolari di Italia domani) formalmente imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Fioccano le richieste di dimissioni , ma il ministro , pasta prima repubblica e Pdl , si dice vessato dalla magistratura “ vittima di una ritorsione per aver salvato, col mio voto, il governo e la maggioranza”.

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Ora un gip dovrà verificare se la accuse sono tali da mandare un ministro davanti al giudice. A meno che i legali non chiedano un rito abbreviato in modo da cristallizzare tutto allo stato degli atti. In ogni caso Romano dovrà difendersi da accuse gravi contenenti nelle due pagine della richiesta di rinvio a giudizio. “Nella sua veste di esponente politico di Dc, poi Ccd e Cdu , e, dopo il 2001, di parlamentare nazionale avrebbe consapevolmente contribuito al sostegno ed al rafforzamento dell’associazione mafiosa , intrattenendo , anche al fine dell’acquisizione del sostegno elettorale , rapporti diretti o mediati con numerosi esponenti di spicco dell’organizzazione tra i quali Siino, Guttadauro , MIceli, Mandalà e Campanella” scrivono.

Il ministro è accusato di aver sponsorizzato , su sollecitazione del boss di Brancaccio Guttadauro , la candidatura alle regionali del 2001 Miceli poi condannato per mafia. E assieme all’ex governatore Cuffaro avrebbe inserito in lista Giuseppe Acanto alle regionali 2001 , nella consapevolezza di esaudire il boss Mandalà e della famiglia di Vilabate.

I Pm ritenevano che , anche con prove, le accuse non potevano giungere ad una condanna. Il gip ha respinto la allora richiesta di archiviazione, e tutto è cambiato. Romano ormai era sicuro di esserne uscito, anche se su di lui pende un’altra indagine per concorso in corruzione aggravato dall’aver favorito la mafia , con l’accusa di aver intascato tangenti per favorire la vendita di una società di Ciancimino.

La difesa di Romano è in chiave politica. Tiene a sottoelencare che la Procura è stata obbligata a procedere dopo 8 anni e due richieste di archiviazione. E rispondendo a Fini che le chiedeva le dimissioni” Lui non ha il diritto a chiederle. Io resto al governo a testa alta”


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