Da “The Brixtown Massacre“
Però chissà cosa accadrà ai libri. Saranno davvero tutti rimpiazzati da questi dannati cosini elettronici? Diventeranno gioie rare, come il vinile? Oggetti di feticismo di noi bastardi romantici, nauseabondi nostalgici, intrappolati nei labirinti del ricordo, anche di tempi mai vissuti.
- Chiara Meattelli
Chissà cosa accadrà ai libri.
Ormai siamo immersi fino al collo nella digital generation: la musica la ascoltiamo in mp3, i film ce li guardiamo in DVD (e i più ganzi pure in streaming), e pare che anche gli ebook stiano iniziando a prendere piede anche qui in Italia.
Finiranno per soppiantare la cara, vecchia e finora efficace carta stampata?
Finiremo per avere tutta la nostra libreria in una scatolina di plastica con lo schermo da sei pollici?
Forse, non lo so. Parlare di rivoluzioni quando i numeri in gioco sono bassi (i lettori sono una specie molto rara, se ne stanno nelle loro tane e non si mostrano volentieri) probabilmente non ha senso, ma questi dannati cosini elettronici sono sicuramente molto fighi, e ci scommetto un occhio della testa che ci sarà un sacco di gente che dovrà averne uno per forza (magari quello ganzo ganzo con la melina morsicata!), anche se aprire la copertina di un libro è sempre sembrato uno sforzo dannatamente inaffrontabile dalle loro stanche braccia.
Però so che se parliamo di libri, il discorso diventa molto complicato.
La musica bene o male la ascoltano tutti, qualche film lo guarda chiunque. Ci sarebbe da fare un bel discorso su quale musica e quali film vadano per la maggiore, ma in realtà vorrei solo sottolineare che comunque di lettori mp3 portatili (eh già, perchè esistono pure di altre marche e il nome proprio di uno di questi è improprio per definire l’insieme) se ne vendono a bizzeffe. Poco importa che poi ci finiscano dentro le hit del momento, ascolta musica anche chi non ascolta Musica.
Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta.
E guarda film anche chi non guarda Cinema. Full-HD, 3D, con canali audio che spuntano come funghi da ogni direzione, tutti spettacolosi e sbarluccicanti, poi se non c’è la storia pazienza, le due orette di entertainment te le sei passate.
Io di essere poco rappresentativo del famoso Italo Medio (mi piacerebbe conoscerlo questo signore) l’ho sempre saputo, ma mi annoiano a morte gli effetti speciali quando si prendono arrogantemente a spallate il Re Trama e la Regina Interpretazione, e gliene usurpano il trono che spetta loro di diritto al centro di ogni pellicola. Tanto per la cronaca, Avatar non l’ho visto. Né al cinema in 3D, né sullo schermo della tv. Udite udite, sono sopravvissuto. Però adoro all’ennesima potenza 2001 Odissea nello Spazio, quello sì che è uno spettacolo audio-visivo, quella è Arte. Quella è fantascienza.
Sto andando di nuovo per la tangente, intanto le TV ultrapiatte che costano due stipendi qualcuno evidentemente se le compra, c’è da spostare il tramezzo che dà sul corridoio perchè lo schermo è più grande della parete del salotto, ma vuoi mettere la soddisfazione di guardare la faccia di Cassano in HD?
Qualcuno ha detto Fahrenheit 451? Che coincidenza, pensavo la stessa cosa.
Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta.
Torniamo a noi, si diceva che parlando di libri il sentiero si fa un pò più arduo da percorrere. Perchè a differenza di altre forme di arte, la letteratura non è qualcosa a cui tutti, più o meno, accedono.
Quelli che leggono sono una minoranza, e fra questi pochi va comunque fatta la distinzione fra chi legge libri e chi legge Libri.
Gli ebook reader possono anche esercitare un certo fascino, ma non c’è niente che potrebbe convincere un Lettore che poter toccare direttamente le pagine cartacee sia una parte marginale della lettura.
A parte questo aspetto sentimentale, anche a livello pratico le cose sono diverse. Il digitale effettivamente dà un valore aggiunto alle arti audivisive, permette di avere immagini e suono di una diversa qualità, e diciamolo pure, un mp3 portatile è proprio comodo, non si rischia più di aver voglia di ascoltare qualcosa che non ci si è portati con sè. Lo so, sono un pò partigiano, non me ne vogliano gli amanti del vinile ma io sono sempre stato molto più dipendente dalla cellulosa.
Io questa necessità di avere tutti i miei libri in formato digitale non la sento.
Io la mia libreria ce l’ho già a portata di mano. Sta in casa mia, dove guarda caso abito pure io. E quando mi serve c’è: quando si parla di libri, non sento proprio la necessità di portarmi dietro tutto uno scaffale. Un libro non lo finisci in qualche minuto, se vuoi godertelo devi dedicargli del tempo; non ti serve averli tutti in tasca, visto che poi ne leggi uno alla volta; e un libro singolo non è molto meno pratico di un ebook reader.
Senza contare che leggere su uno schermo non ti dà niente in più che leggere sulla carta. Il concetto di alta definizione, di tridimensionalità, di fedeltà nella resa del suono, sono tutte amenità che non interessano un granchè a chi ha voglia di leggersi un buon libro.
Più o meno, un libro dell’epoca di Dante assomiglia ad uno di oggi; ok, sono cambiati i metodi di stampa e le modalità con cui viene prodotto l’oggetto libro, ma sostanzialmente cambia poco.
Non c’è bisogno di tante migliorie tecnologiche per poter apprezzare uno scritto.
Quando leggo a volte bisogna chiamarmi due o tre volte prima che mi accorga di essere stato interpellato, di avere sul reader qualche fantamirabolante app (che mezza parolina odiosa) che mi faccia pure collegare a facebook nun me ne pò fregà de meno. Anche perchè su facebook non sono nemmeno iscritto. Tiè.
Un libro si produce abbattendo alberi, è vero, ma l’ecosostenibilità va ricercata nell’intera vita dell’oggetto in esame; anche produrre un reader è inquinante, richiede energia per funzionare e una volta che diventa vecchio va in qualche modo smaltito, i rifiuti elettronici non vanno proprio a braccetto con l’ambiente, la carta mal che vada si ricicla. Riflessione inutile, nessuno dei miei libri finirà mai al macero. Insomma l’impatto ambientale andrebbe valutato approfonditamente.
Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta.
Però, mannaggia, devo ammettere che un reader può anche essere comodo; ricercare all’interno del testo, annotare senza preoccuparsi di profanare le regali pagine, mantenere più segnalibri, sono cose che noi militanti della carta stampata non abbiamo.
Finirà che prima o poi un pensiero dovrò farcelo, intanto però prendo atto che i libri elettronici hanno prezzi paragonabili a quelli cartacei, e che per gli stessi soldi, mi prendo il libro vero.
In realtà, anche tutte le mie ragioni logiche alla fine dei conti servono solo per mascherare la realtà: chi ama i libri non ne ama solo il contenuto, li ama anche per il contenitore.
Allla fine noi lettori siamo veramente dei bastardi romantici.
I libri li puoi toccare, li puoi sfogliare, te li puoi rigirare tra le mani; di un libro non ti colpisce solo il contenuto (che scopri solo quando lo leggi), ma anche il suo apparire; la sua copertina, il suo aspetto, il suo spessore fisico, non solo letterario.
Un libro lo vedi, lo tocchi, lo odori. Sì, perchè i libri profumano: il mio Silmarillion, quello in edizione Rusconi con la copertina grigia e gli emblemi araldici, ha le pagine intrise di un proprio particolare odore, non so se sia a causa della carta, degli inchiostri, dei collanti usati, ma quelle pagine profumano, anche a distanza di tanti anni da quando lo comprai; non saprei definire questo odore, molto particolare e con qualche nota dolce; profuma di Silmarillion, non c’è altro da dire. Uno dei miei libri preferiti, e profuma anche.
Lo comprai in una libreria di Bologna che ora non c’è più, sostituita se non sbaglio da un negozio di camicie. Che tristezza.
Ogni libro ha una sua storia personale, oltre a quella che narra. Quando me ne capita uno tra le mani, mi vengono in mente il come, il dove, il quando ed il perchè l’ho comprato o mi è stato regalato, racconta mille storie anche a copertina chiusa.
Un bel libro è uno dei più bei regali che si possano ricevere e che nessuno pare in grado di apprezzare.
Gli ebook li prendi con un click, comodamente seduto sulla poltrona di casa tua. Sterili, asettici ed anonimi.
La soddisfazione che si prova quando si riescono a mettere le mani su qualche volume non più ristampato, che si cercava da tempo, è impagabile.
Altro che comodi click poltroneschi.
Giù le mani dai miei libri.