Magazine Sport

Ronaldinho

Creato il 21 marzo 2013 da Simo785

Spartaco ricorda…Ronaldinho (by Spartaco)

Saudade e Alegria (by Spartaco)

Qualche giorno fa sono andato in una nota sala da bowling della mia città a fare figuracce. Ho guardato più volte “Il grande Lebowski”, stimo Homer Simpson, specialmente quando riesce ad esaltarsi per i suoi punteggi stratosferici, ma io sono una vera p…eracotta, su 10 tiri totalizzo al massimo 50 punti!

La cosa importante non è questa, è che mentre aspettavo che si liberasse la pista che avevo prenotato con la mia compagna e i nostri amici, mi sono voltato verso i video giochi presenti nella sala e, tra l’odore di pop corn, luci e voci mi sono concentrato su uno in particolare, enorme, vecchio, l’avevo quasi dimenticato, Ronaldinho indossa ancora la maglia del Barcellona. Ho iniziato a pensare a Dinho, come lo chiamano i giornalisti, a loro piace sempre trovare dei nomignoli. Chissà, forse mi sono soffermato su quell’immagine perché dopo qualche giorno, oggi, è il compleanno di Ronaldinho, forse perché il direttore mi aveva detto qualche settimana fa di scrivere un pezzo su di lui, fatto sta che mi sono proprio imbambolato davanti all’immagine del Gaucho, mi sono allontanato dal gruppo e mi sono avvicinato al video giochi, che era tra i pochi ad essere libero.

Ho iniziato a pensare alle giocate della stella brasiliana, i suoi passi doppi, l’elastico, i passaggi senza guardare i compagni con il contagiri, le rovesciate, i calci di punizione …

Ronaldo de Assis Moreira nasce il 21 marzo 1980 a Porto Alegre, da bambino iniziano a chiamarlo Ronaldinho per il fisico minuto, anche se il talento sembra non essergli mai mancato a giudicare dai video che lo immortalano nelle prime partite. Ha una vita difficile, il padre muore presto e suo fratello maggiore diventerà la sua guida, attualmente procuratore, anche se all’inizio aveva tentato, riuscendoci, la carriera da calciatore, poi un brutto infortunio non gli ha permesso più di correre sui campi e si è dedicato alla cura del talento del piccolo Gaucho, scartato dal Napoli di Ferlaino.

In questo articolo per il funambolo del calcio, mi sembra quasi superfluo elencare il suo palmares, (pallone d’oro, mondiale di Corea e Giappone, campionati, Olimpiadi, ecc) vorrei, invece, ricordare qualche sua giocata, come il goal siglato dopo aver fallito uno stop in area di rigore, si è girato su se stesso e ha concluso a rete con una splendida rovesciata, oppure in Champions con i rossoneri contro il Braga con il tiro da fuori area…credo che Ronaldinho rappresenti per i comuni mortali che giocano la partitella a calcio tra amici, uno di quelli a cui ispirarsi, purtroppo solo con la mente perché certe giocate sfidano davvero le leggi della fisica e ti fanno capire perché guardi le partite di calcio in tv, invece di driblare Puyol o Ogbonna. Il suo modo di interpretare il calcio è quello che nell’immaginario abbiamo tutti dei brasiliani: fantasia, velocità, agilità nei movimenti e, purtroppo, è un dono che è dato solo a pochi fortunati avere, con l’allenamento non si migliora poi molto, al massimo si otterrà una buona preparazione atletica, che sinceramente negli ultimi periodi in Italia al Gaucho mancava, complice la saudade do Brasil o la Milano da bere? La svogliatezza dei brasiliani di determinate zone, abituati alle feste e alle spiagge? Sarà uno dei soliti clichè, ma fatto sta che il vero Ronaldo do Assis Moreira lo abbiamo visto solo nel periodo spagnolo al Barcellona, anche se già dai tempi del Paris Saint Germain mostrava numeri d’alta scuola. In Italia alterna lampi di genio, con poca corsa e prestazioni svogliate, ha giocato poche partite da pallone d’oro. Al momento della rescissione del contratto con il Milan temevo proprio che la sua carriera fosse finita, che prendesse la piega di un altro grande verde-oro, l’imperatore Adriano, ma fortunatamente l’aria di casa ha ridato il sorriso a Ronaldinho. Sì, magari i maligni saranno ritornati all’attacco per prendere in giro i suoi denti sporgenti, ma il Gaucho è ritornato a sorridere e brillare nella patria del calcio, prima con il Flamengo, ora con l’Atletico Mineiro e, chissà che per i Mondiali di Rio non metta la testa a posto e frequenti meno i locali notturni per convincere Scolari a portarlo in nazionale? Intanto possiamo continuare a goderci le sue serpentine e i suoi assist con i bianconeri dell’Atletico, a me piace vederlo in campo, potrebbe essere un personaggio della Warner Bros, di sicuro però non riuscirebbero a disegnare le sue magie in campo.

Ora devo andare, basta Dinho, devo andare a giocare una partita a bowling, non c’è più tempo per farti gli auguri, o forse sì?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :