Magazine Politica

Ronchi si dimette da Presidente dell’Assemblea di FLI. L’addio al partito è vicino…

Creato il 19 maggio 2011 da Iljester

Ronchi si dimette da Presidente dell’Assemblea di FLI. L’addio al partito è vicino…Nell’articolo pubblicato su Il Legno Storto, dedicato alla «non decisione» di Fini su chi avrebbe appoggiato ai ballottaggi, mi sono domandato se il Presidente della Camera alla fine non stia facendo di tutto per «cacciare» via le colombe dal partito e avere così ancor più mano libera. Del resto, Ronchi e Urso – che inspiegabilmente rimane ancora all’interno del Partito – sono una vera spina nel fianco per Fini, poiché sono la rappresentazione tridimensionale della sua coscienza; quella coscienza che pare voler soffocare a tutti i costi, seguendo i deliri antiberlusconiani di Bocchino e Granata.
L’idea in verità non è così balzana. Fini non è mai stato molto tollerante con i dissensi interni. Già in AN, aveva la tendenza a soffocarli e a non concedere molti spazi di confronto. Figuriamoci oggi che dal consenso unanime alla sua linea politica non dipende solo un’alleanza comoda come quella che fu con il Cavaliere, ma addirittura la sua intera carriera politica e la sua immagine di homo novus antiberlusconianus. Ecco dunque la strategia: costringere i due moderati ad allontanarsi dal partito, senza però prendere decisioni dirette, e dunque dando l’impressione che siano Urso e Ronchi nel torto, non volendo accettare la logica della maggioranza.
Una furbizia che però inganna pochi attenti osservatori. Del resto, Fini ha fatto lo stesso gioco con Berlusconi, seppure a parti invertite. Nei mesi che precedettero lo strappo con il Cavaliere e il PDL, il Presidente della Camera coglieva ogni occasione e ogni pretesto per manifestare il proprio dissenso nei confronti del Premier, ma in un modo tale da imbarazzare quest’ultimo e minare la stabilità della maggioranza. Poi, quando i rapporti sono arrivati al limite, e lo stato maggiore del PDL lo ha dovuto mettere alla porta, ecco che facendo la vittima ha accusato il partito di non accettare il dissenso interno.
In verità sappiamo bene tutti che una cosa sono il dissenso interno e il tentativo di ricucire gli strappi e trovare una linea comune per tutto il partito verso la sua direzione naturale, ed è l’opera perseguita in questi mesi da Ronchi e Urso; altra è fare il demolitore e operare per la delegittimazione non solo della linea politica di un partito ma anche del suo leader.
Fini è soprattutto quest’ultimo esempio, seppure con i dovuti adattamenti del caso: l’opera delegittimante non è nei confronti del leader, che è lui stesso, e non lo è nei confronti della politica di Bocchino (il suo vice) che condivide. Lo è nei confronti dell’opposizione interna… di quella di dei due parlamentari che lo hanno seguito fiduciosi in questa avventura e che vorrebbero rimanere nell’alveo del Centrodestra, ottenendo magari un’intesa con il PDL, per evitare che Milano e Napoli cadano nelle mani della sinistra.
Questa è la realtà! Ma Fini pare non volerci sentire da quest’orecchio. Egli cambia casacca, cambia partito, ma alla fine, rimane sempre quello che è: un generale che pretende la massima e cieca fedeltà dei suoi colonnelli e non ammette neanche il minimo sospiro di dissenso. Accecato dal suo «odio» nei confronti del Premier, ormai non riesce più a pianificare progetti politici che tengano conto della variabile berlusconiana. Egli l’ha praticamente espulsa dalle sue equazioni. È come uno scienziato che assoda per vera una legge fisica, non preoccupandosi di testarla empiricamente o peggio, negando i risultati delle sperimentazioni. Insomma, la sua visione politica è fuori da qualsiasi realismo, e non accetta che ci sia qualcuno che gli indichi un’altra strada o gli faccia vedere la verità. L’unica strada possibile per un partito come il suo.
Mi chiedo ora quanto attenderà ancora Adolfo Urso per prendere la dura decisione di lasciare anche lui il partito, constatando che il suo tentativo di rendere il FLI la terza gamba della maggioranza è praticamente fallita. Se egli è un politico intelligente come credo, dovrebbe ormai prendere atto che Futuro e Libertà è solo la controfigura del progetto politico al quale ha fiduciosamente partecipato. E se non vuole diventare ostaggio degli estremismi di Bocchino e Granata, e se vuole davvero contribuire alla nascita di un nuovo centrodestra, dovrebbe levare le tende, come ha fatto Ronchi, e lasciare Fini in balia dei suoi nuovi amici e alleati, che lentamente lo stanno spolpando dall’interno. Solo che lui non se ne accorge…

di Martino © 2011 Il Jester Dai la tua opinione Ronchi si dimette da Presidente dell’Assemblea di FLI. L’addio al partito è vicino…

Autore: Martino » Articoli 1445 | Commenti: 2438

Il Jester è un blog di politica, attualità, cultura e diritto online dal 2007.

Seguimi su Twitter | Pagina Facebook | Contattami


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :