Magazine Pari Opportunità

Rosario D’Amico: "Vorrei far sapere all’opinione pubblica la mia storia fatta di vera ingiustizia"

Da Mirella
"Buongiorno, mi chiamo Rosario D’Amico e Le scrivo da San Giorgio a Cremano (Na). Le scrivo con la speranza di trovare la voce giusta.
La storia che Le racconto vede come protagonista un uomo semplice, che ha lasciato nel mio cuore e nei cuori di tutta la famiglia, tanti insegnamenti ricchi di bellissimi valori e di tanta onestà.
Questo eroe senza medaglia è mio padre D’amico Antonio, una vittima sul lavoro.
Nel marzo del 2002 alle ore 6.30 nello Stabilimento Fiat di Pomigliano D’arco, quella maledetta mattina è stato travolto dal muletto violentemente, come descrive la dottoressa Castaldo nell’esame autoptico.
Un carrello guidato da un operaio con contratto a scadenza, quindi privo di ogni diritto lavorativo.
Dopo l’incidente ci siamo affidati alla giustizia, volevamo giustizia.
Purtroppo la giustizia non esiste, ieri nell’aula 5 della Corte di Appello di Napoli il giudice prescrive il reato.
Ci siamo sentiti trattati male, la polizia ci ha circondato e noi senza dire una parola, ma increduli cercavamo di capire.
Mio padre non può finire cosi!
Vorrei far sapere all’opinione pubblica la mia storia fatta di vera ingiustizia.
Cordiali saluti.
Rosario D’Amico
"
Copiaeincollate questa lettera e fate girare su Facebook e ovunque.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Da Maria Scognamiglio
Inviato il 29 settembre a 15:41

ciao mi ha fatto molto piacere di conoscerti e vorrie ke i miei figli combattessero cm lo fai tu xke cm gia sai stiamo sulla stessa barca