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Rose: “Che orgoglio giocare nei Bulls. Beli ci mancherà”

Creato il 09 luglio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe
Derrick Rose alla media session da Foot Locker - © 2013 Basketcaffe.com

Derrick Rose, nella sua tappa italiana del D Rose Tour a Milano, ha incontrato i fan anche alla Foot Locker in centro, dopo aver esaltato la folla accorsa a Parco Nord per l’inaugurazione di un playground a lui intitolato. Derrick, con il tradizionale entourage e lo staff adidas, ha parlato con i giornalisti con grande disponibilità, poi ha incontrato una decina di fortunati tifosi che hanno vinto un concorso, si è intrattenuto con loro e ha fatto foto, sempre sorridente. La star dei Bulls ha parlato di tutto, del suo passato, dell’infortunio, del suo gioco e anche di Marco Belinelli.

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La nostra domanda, quella di Basketcaffe.com, è incentrata su Chicago, cosa significa per Derrick Rose essere cresciuto nella Windy City e poi aver riportato in alto i Bulls, conquistando anche l’Mvp nel 2011.

Per me è un orgoglio vestire la maglia dei Chicago Bulls, quella che ha indossato Michale Jordan, capace di vincere sei titoli e che io guardavo in televisione. E’ incredibile essere riuscito ad aver riportato la squadra in alto dopo 5-6 anni in cui non era al massimo livello. Non riesco a crederci“.

Sul periodo lontano dal campo per l’infortunio, Rose ha detto:

Durante l’infortunio ho avuto la possibilità di vedere molte partite in televisione, ho studiato gli avversari e gli schemi delle altre squadre per farmi trovare pronto. Sicuramente, oltre alla riabilitazione, questo lato dello stare fermo mi aiuterà. Sul campo ho lavorato sul tiro, sulla precisione della conclusione dal perimetro, ma in generale sul mio gioco affinchè sia ancora di maggior aiuto alla squadra al mio ritorno“.

Rose ha parlato della sua infanzia e della vita difficile a Chicago:

Il basket rappresenta per me la salvezza dai quartieri pericolosi di Chicago in cui sono cresciuto. Sono contento e fortunato di avercela fatta. Grazie alla mia famiglia e ai miei fratelli che mi hanno seguito, mi hanno supportato e mi hanno salvato da ogni insidia di quelle zone“.

Alla sua famiglia è collegato il logo disegnato da adidas per lui:

Il logo è una rosa che parla della mia vita e della mia famiglia. Al centro c’è un ’1′ che simboleggia mia madre, il contorno è una ‘D’ che ricorda il mio nome, poi attorno c’è la rosa che è il mio cognome ma con i tre petali ricorda i miei tre fratelli, fondamentali nella mia vita“.

A chi gli chiedeva della responsabilità di essere stato numero 1 al Draft, Rose ha risposto:

Sento la responsabilità di essere la prima chiamata assoluta ma questo mi motiva e mi fa migliorare. Adoro la pressione, tutti ti guardano e si aspettano grandi cose da me. Non ho paura“.

Sugli italiani in NBA e soprattutto su Marco Belinelli, Derrick ha usato parole importanti:

Italiani ottimi, grandi tiratori. Belinelli è stato super, un giocatore capace di aiutarci e fare molti punti. Ai Bulls ha fatto molto bene, è stato importante. Ci mancherà ma l’NBA è business, rispettiamo la sua scelta e gli auguro il meglio per il suo futuro agli Spurs“.

Curiosità infine per D-Rose: la musica e la NFL:

Mi piace tantissimo l’hip hop, mi rilassa prima della partita e mi carica in spogliatoio. Se fossi un giocatore di football? Vorrei essere un wide receiver o una safety, mi piacerebbe andare a fare punti“.


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