di Piero Tieni
Mentre D'Alema lascia il terzo polo al suo destino e, parlando del ricatto Fiat, torna a dire qualcosa di sinistra“si tratta di una scelta difficile: accettare un accordo che impone sacrifici gravi e discutibili oppure perdere il lavoro, perciò gli operai meritano rispetto e non si bisogna fare loro lezioni su cose fare e dire, soprattutto da parte di chi, come noi, vive condizioni molto più comode...la vicenda Fiat dimostra che l’assenza di una politica che investa sull’innovazione scarica su operai e aziende i costi della competitività internazionale”.
Mentre Anna Finocchiaro (presidente senatori Pd) afferma che
"Quale è il grado di libertà dei lavoratori che andranno a votare sapendo che per loro la risposta possibile è una sola? Questa è una questione di democrazia. I diritti fanno parte del un contesto democratico a cui non possiamo rinunciare: e in questa vicenda i diritti si stanno comprimendo. Non è modernità difendere i diritti?...Io non sono un operaio di Mirafiori ma politicamente voterei no ad un accordo che ci fa arretrare sul terreno democratico e della modernità"
Mentre Stefano Fassina (responsabile lavoro ed economia Pd) ribadisce che
"è un atto unilaterale dove è evidente la regressione del lavoro"
Mentre insomma si tenta di portare la barra sulla retta e giustissima via, arriva lui, il politico più amato da Barbara Berluconi, quello che quatto quatto cena e siede alla destra del padre (di Barbara) nella dimora privata del piccolo imperatore, quello che vuole rottamare i vecchi dirigenti perchè lui sì che è giovane e innovativo (che poi i giovani, quelli veri, hanno vent'anni...), quello che non ha mai messo piede in un'azienda, non si è mai confrontato col lavoro vero perchè è passato direttamente dai banchi di scuola alle segreterie di partito, il baraccobama de noantri, quello che brandisce il sol dell'avvenire (il suo) allo sconsolato popolo di centrosinistra che si stava giusto rianimando col trittico D'Alema/Finocchiaro/ Fassina... Cosa ti afferma il sindaco della culla del Rinascimento? Con quali parole cercherà di deviare il corso del cetriolo che si dirige dritto dritto verso le carrozzerie di Mirafiori?
"Io sto con Marchionne senza se e senza ma!". (minchia!)
La sera poi, giusto per non farsi mancare niente, va pure a presentare il (milionesimo) libro di Bruno Vespa. Bravo Matteo, così si fa. Fatti solo un po' più furbo. Quando magari andrai a cena di nascosto con Marchionne, almeno stavolta prova a non farti beccare.