Rush – Recensione

Creato il 27 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: United Autosports / Foter / CC BY-SA

La rivalità tra Niki Lauda e James Hunt non riguardava solo le vittorie automobilistiche. Era una rivalità personale.
Hunt, solare, festaiolo e playboy, rischiava tanto e vinceva molto. Lauda era più riservato, andava a letto presto e studiava l’auto su cui correva, imparando fin dove poteva spingersi per azzardare un sorpasso o scattare su un rettilineo. Diversi come il giorno e la notte, lo Ying e lo Yang della Formula 1. Forse fu per questo che la loro rivalità era così seguita, al punto da renderla storica e immortalabile in questo “Rush” firmato Ron Howard.
La pellicola è un estratto di storia sportiva contemporanea: c’è poco da dire che non si sia visto in prima persona o sentito raccontare di quei frizzanti anni 70. La storia di Hunt e Lauda viene scandita tra episodi di vita personale e riuscite sequenze di corsa. A parte qualche piccola licenza cinematografica il tutto è stato ricostruito fedelmente, al punto da ottenere la benedizione dello stesso Lauda. Howard (il Codice Da Vinci, A Beautifull Mind, ex Richie Cunningman di Happy Days) si riconferma un capace conoscitore del meccanismo cinematografico, alternando in maniera bilanciata azione e trama, accentuando il lato seduttore di Chris Hemsworth (Il Thor dei Vendicatori Marvel) per rendere più affascinante la confezione e valorizzando l’interpretazione “facciale” di Daniel Bruhl (Bastardi Senza Gloria, 7 Giorni a La Havana).
In particolare, i due personaggi vengono raccontati efficacemente sia in singolo, che in coppia, facendo comprendere allo spettatore come la loro rivalità valorizzasse entrambi, motivandoli a vicenda e portandoli a rispettare il proprio avversario. Tra i comprimari Olivia Wilde, che meriterebbe più ruoli da protagonista, e Pierfrancesco Favino, che inspiegabilmente non dà sfoggio delle sue qualità quando recita in una pellicola d’oltreoceano, lasciando il dubbio se sia per pigrizia o per scelta registica questa sua recitazione contenuta. Ottima colonna sonora di Zimmer, accompagnata da pezzi cult dell’epoca.
Rush si candida ad essere uno dei film migliori del 2013, capace di dare forti emozioni anche ai profani della Formula 1.


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