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Rwanda, siamo una conigliera

Creato il 19 luglio 2011 da Dragor

Conigli3    Leggo sul giornale che il reddito medio dei Rwandesi è aumentato da 200 dollari all’anno  pro capite nel 2000 a 560 dollari nel 2010. Forse non vi sembrerà altissimo, ma non scordate che siamo in Africa. Il governo sembra convinto che per il 2020 il reddito medio toccherà i 900 dollari. Ma bene, siamo quasi al livello dell’Europa. 900 dollari all’anno fanno 75 dollari al mese. Ve lo vedete ogni Rwandese con 75 bei dollaracci in tasca ogni mese? Un casco di banane costa mezzo dollaro. Così potrà comprarsi 150 caschi di banane al mese e rimpinzarsi come un porcello. Wow, ci aspetta un futuro di sogno, tanto più che le banane le venderò io.

   Ormai siamo lanciati come il missile Apollo verso la Luna. Il tasso di sviluppo supera il 7 per cento. Il 97 per cento dei bambini frequenta la scuola elementare.  Il numero di studenti universitari è aumentato da 1900 all’epoca di Habyarimana a 45.000. Gli analfabeti si sono dimezzati in 10 anni e adesso sono solamente il 25 per cento della popolazione, con l’obiettivo di ridurli al 20 per cento fra le donne e al 15 per cento fra gli uomini entro il 2012 (è giusto che le donne siano un po’ più ignoranti, altrimenti si montano la testa). L’assistenza sanitaria gratuita copre il 95 per cento della popolazione. Il programma Girinka (una vacca vi cambierà la vita) ha già dotato di vacca 130000 famiglie e si tratta di vacche frisoni che danno 80 litri di latte al giorno, non di longhorn che ne danno 1 quando va bene. I contadini ricevono prestiti senza interessi da rimborsarsi in 10 anni grazie al programma Village Savings and Loans, così si possono ricostruire la casa e magari comprarsi anche la TV.

  Ma… purtroppo nella vita c’è sempre un ma. E il nostro è un MA grosso come una casa, un MA che annulla tutto quello che avete letto qui sopra. Avete capito? Potete scordarvelo. Sono tutte frottole. Pura propaganda governativa, un’operazione di facciata, intox per abbindolare i babbei. Per una ragione semplicissima: ogni Rwandese di sesso femminile fa 6 figli all’anno, con l’entusiastica collaborazione di uno o più membri del sesso opposto. Qualche volta riesce perfino a farli da sola, come la famosa Vergine di Kibeho che con 2 coppie di trigemini concepite senza sperma (secondo lei) ha battuto la Madonna per 6 a 1.   

  Sì, avete letto bene: 6 figli all’anno. Sapete in quanti siamo attualmente su questo fazzoletto di terra? 11 milioni. L’ho appena letto sul giornale. Che strano, l‘altro giorno ho letto che eravamo 9. Possibile che siamo aumentati di 2 milioni in 3 giorni? Ma il signor John Rwangombwa, Ministro delle Finanze, dice che siamo 11 milioni. A dire il vero non lo sa bene, dice sarà più preciso dopo il censimento del 2012, ma le sue proiezioni dopo il censimento del 2002 danno la cifra di 11 milioni. Come dire che nel 2040 saremo 50 milioni. E mi sapete dire dove li mettiamo 50 milioni in un territorio grande  la meta' della Svizzera? Come facciamo ad alloggiarli, a sfamarli, a istruirli, a curarli se il nostro tasso di sviluppo è solamente del 7 per cento? Qui ci vorrebbe un tasso del 700 per cento.

   Ecco perché avevo preparato un post che diceva: “Il Rwanda è come il Titanic, va diritto contro l’iceberg e i passeggeri bevono champagne (almeno quelli di prima classe). Questo non è un paese, è una conigliera. Urgono misure drastiche per ridurre la natalità, non la timida politica del governo. Facciamo come la Cina: multe severissime,  pene detentive e sterilizzazione obbligatoria alle famiglie con più di 2 figli,  premi in vacche e denaro a chi accetta di sterilizzarsi, aborto obbligatorio per chi trasgredisce, massiccia distribuzione di pillole antifecondative con ingestione controllata presso i dispensari, distribuzione di preservativi, corsi obbligatori di educazione demografica,  espulsione immediata dei preti che esortano alla riproduzione.“ Ma lascio questo post in sospeso, perché il signor Rwangombwa mi dice: “Da una media di 6 figli per donna siamo scesi a 4 con l’obiettivo di arrivare a 3.”

   Vi rendete conto? Per me 3 figli sono un asilo infantile, ma per qualcuno sono pochi.  Io ho 1 sola figlia e mi sembra già troppa. Comunque il signor Rwangombwa sembra fiducioso: “Nel 2005 solo il 10 per cento della popolazione praticava il controllo delle nascite, nel 2008 siamo arrivati al 27 per cento e adesso siamo al 45 per cento  sia in città che in campagna, come dire che il programma del governo copre tutto il paese in modo uniforme.” Ma bene, così nel 2040 saremo solamente 25 milioni, ovviamente senza calcolare le cause straordinarie di mortalità: epidemie, carestie, guerre, genocidi. Una notizia confortante. Beviamo pure lo champagne, forse l’iceberg si limiterà a graffiarci un po’ la vernice.

Dragor


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