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Ryan Bingham esiste davvero

Creato il 26 luglio 2011 da Danemblog @danemblog
Il cinico tagliatore di teste, del film di J. Reitman, (nel senso che era l’addetto al rapporto diretto, di una società di licenziamento) che viveva la sua vita tra le nuvole (nel senso che per motivi di lavoro, era costretto a spostarsi in volo su e giù per gli States) sarebbe invidiosissimo di Tom Stucker. L’obiettivo di Bingham – che al secolo è George Clooney – era, concentrazione professionale a parte, l’accumulo frenetico di miglia di volo, nella tessera fidelity di American Airlines. Anzi, per l'esattezza, erano tutte quelle fidelity miles, che sarebbero servite per raggiungere il vero obiettivo: sforare i 10 milioni di miglia – record del programma fedeltà.

Ryan Bingham esiste davvero

Clooney nel film Tra le Nuvole

Nel film, il manager interpretato da Clooney, ci riesce, ma nella realtà il "livello fedeltà estremo", non era mai stato raggiunto da nessuno. C’è riuscito per la prima volta, giorni fa, proprio Stucker: consulente del settore automobilistico, in 30 anni di rispettata carriera, ed oltre 6 mila voli in business class (con queste tariffe di volo, le miglia viaggiate sono maggiorate nell’accumulo), avrebbe percorso i fatidici dieci milioni. Circa 400 circumnavigazioni terrestri, o 20 viaggi A/R dalla Luna.Lo storico record è stato festeggiato dalla United Airlines (sua compagnia di fiducia) all’aeroporto O’Hare International di Chicago, che ha dedicato al suo viaggiatore preferito un intero Boeing 747, scrivendo il suo nome sulla fusoliera. In più, una serie di altri cadeau, tra cui biglietti omaggio per le partite di baseball della sua squadra del cuore, casse di vino, altri  50 milioni di miglia gratuite accumulate nel programma fidelity, e poi c’è il regalo più ambito: la leggendaria carta di credito in Titanio. Quella per cui Clooney smaniava, ma che in realtà – anche questa – non era mai esistita prima. L’hanno fatta apposta per Tom Stucker.Stucker, però, in un’intervista, si è premurato subito di prendere le distanze dal “patetico” – così l’ha definito – Bingham. Il personaggio interepretato da Clooney, era infatti un sociopatico, aveva difficoltà nei rapporti umani e affettivi, era assolutamente e solamente concentrato sul lavoro, viaggiava per evitare le persone. Il nostro Tom, tutt’altro: “viaggiare è un modo per incontrare la gente, non per evitarla” e ancora “io ho una famiglia fantastica e amici in tutto il mondo”.Come dire: spesso è proprio vero che la realtà supera l’immaginazione. Per fortuna, incerti casi (umani)...
(guarda la foto)

Ryan Bingham esiste davvero

Tom Stucker ritira la targa premio




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