Magazine Diario personale

Salassi, bovini, esenzioni fantasma...e prove d'amore

Da Nina

SALASSI, BOVINI, ESENZIONI FANTASMA...E PROVE D'AMORE.
Che io fossi una fifona, riguardo agli aghi, è risaputo ormai, non ne ho mai fatto un segreto. Ma Lui... Io l'ho scoperto venerdì mattina, quando siamo andati in gita all'Isola Tiberina, al Fatebene Fratelli, in una nuvolosa e strana mattina romana. Parlava poco, volto serio e mascella tesa. - Amore che c'hai? Tutto bene? - - Sissì - - Mm mm -
La tensione era palpabile, si tagliava col coltello. Abbiamo pensato bene di andare il primo pomeriggio, per i prelievi, onde evitare file inutili, visto che non serve il digiuno. La mattina si è lavorato, in un clima di sospensione: io ero tutta presa e preoccupata per me.  Che vi devo dire, so che non è nulla, ma dopo l'ultima drammatica esperienza - di cui per altro porto ancora qualche segno sbiadito sul braccio - stavo accorta. Arrivati è stato semplice trovare sede e numeretti, un po' meno gestire l'ansia dell'attesa. Solo una volta lì, a prendere l'ultimo boccone d'aria prima del nostro turno - Numero 94 e Numero 95 - mi ha confessato di essere 'un po' agitato per tutta questa storia delle analisi e delle indagini'.  Quello che Lui fa è davvero una prova d'Ammore per me: le analisi, la Fivet e tutto il resto. Io comprendo cosa significa per Lui e ogni piccolo gesto acquista per me un valore immenso. Perché non è scontato che un uomo accetti di seguirti nel percorso della procreazione medicalizzata, che decida di sostenerti nella scelta, di accogliere tutto quello che viene, che comporta, senza fare una piega.  Gliene sono davvero grata. E' un'investimento di energie, di speranze, di aspettative e di soldi.  Ecco a proposito di soldi aprirei una piccola parentesi d'invettiva, perché il trattamento impari che ho ricevuto, che abbiamo subito, mi ha dato davvero ai nervi, per non essere volgare.
Il Decreto Ministeriale prevede che alcune analisi, (le cosiddette preconcezionali), siano esenti dal ticket, se sull'impegnativa viene inserito il relativo codice d'esenzione M00. Ora io mi sono sbattuta, per reperire tutte le info del caso e quando il medico e la sua segretaria - quella esperta di PMA, perché ci era passata anche lei a quanto pare - hanno insistito che avrei ricevuto il privilegio dell'esenzione totale, in quanto fivettara appunto, io ho storto il naso. Non ci credevo e neanche ambivo a tanto, mi sarei accontenta di quelle che di diritto so che mi spettano. Perciò non ci ho visto nulla di male se ogni ricetta riportava la didascalia per Fivet, purché il codice fosse presente su quelle imprescindibili. Così è stato e io ero tranquilla e beata. Chi immaginava che quella innocua scritta sarebbe stata la causa scatenante, la pietra dello sandalo?  Davanti allo sportello dell'accettazione il sospetto si è impossessato di me, fottendomi la parte di cervello che fino a quel momento mi aveva garantito un'apparenza di umana normalità. Di calma, diciamo così. Prima va Lui, si piazza davanti allo sportello, dietro c'è l'uomo di Neanderthal: immenso e rozzo. Legge le impegnative - due - e poi gli rivolge lo sguardo più sveglio che ha nel repertorio: quello del bovino adulto: - Sò 88 euro - - Scusi - voce tremula - ma non mi passate nulla? - - No - - Neanche il gruppo sanguigno? - - No. So 88 euro - E paga. Poi vado io. Che già mi stavano venendo le madonne, ma l'auto-training prevedeva una variabile del genere: a lui non le passano, ma a te che sei donna si. Vedrai. - Ammazza quante! - tuona l'uomo delle caverne da dietro al vetro, amplificato dall'altoparlante - viè na bella cifra eh signò! Glielo dico: è pronta? - - Cioè? Guardi che c'è il codice d'esenzione, quelle - e faccio seguire elenco - me le passano - - Nonnò nun je le passano pegnente, perché c'è scritto PEFFIVETT -  Cazzo strilli deficiente! Saranno pure cazzi miei no! - Che significa scusi? - cerco di mantenere un briciolo di educazione e umanità - il codice c'è però - - Si, ma er dottore j'ha scritto PEFFIVETT - (aridaglie) - se c'era scritto ANALISI PRECONCEZIONALI allora si. E comunque so.. - fa il conto mentre io tremo fin nelle viscere, pronta allo schianto - so 300 EURO E 14 CENTESIMI - .....  Silenzio. Così percossa e attonita la terra al nunzio sta. Muta.  E io sto per collassare sulla sedia, davanti a tutti quelli che sono in attesa del loro turno: spettatori del mio imminente tracollo psico-fisico. Non ci posso credere. Stamattina ho ritirato 200 euro, così per stare larga. Non è possibile. no. non sta succedendo a me. Tutto questo non sta accadendo. Lui, il mio uomo, o meglio il fantasma del mio uomo, mi fissa, sguardo vacuo e liquido. Non ci sta capendo una mazza, ne sono certa. Il suo corpo è qui, la sua mente proiettata nella Saletta delle Torture. Vedo i suoi pensieri, ha l'espressione sottotitolata: 'Oddio mo tocca a me. Oddio mo mi chiamano per il prelievo. Oddioddioddio'. E io sono sola davanti all'Orco dallo sguardo bovino. Paralizzata. - Che faccio allora signò? OPERO? - Il mio cervello passa in rassegna le varie possibilità. Torno dal dottore e lo cazzio, mi faccio riscrivere le impegnative e poi torno qua e gliele sbatto in faccia al suino. Ma i tempi si allungano...Non ce la posso fa.  Al diavolo, voglio solo chiudere questa storia. Mi arrendo, finitemi. - Si, OPERI pure, io vado a prendere gli altri soldi che NON MI BASTANO! -  - Tranquilla signò, io aspetto - Non ne avevo dubbi e chi ti smuove a te! Salto al bancomat a prelevare la parte mancante. Uno dietro di me sta facendo un breve compendio a un altro tizio, che a quanto pare è ignaro riguardo alla sua fortunata sorte: - No, nun posso. Devo annà a pija a ragazzina. Beato te che ancora non c'hai de sti probblemi - Problemi, dice proprio così. Per me i problemi sono altri, opposti al suo. Giornata di prelievi e ingoi amari.  Torno e Lui non c'è, è già dentro a farsi bucare. Poco dopo esce, il colorito è tornato, il viso è di nuovo disteso. Stavolta sono io quella con la tachicardia, ci diamo il cambio.  Quando entro nella stanzetta l'infermiera se la ride: - Uh quante ne abbiamo qui! - Beata lei che è così allegra, io scapperei pensa un po te. - Quante fiale in tutto? - chiedo apprensiva, Nina Viso Pallido e Emaciato. - Cinque...Sei massimo - - Mi metto comoda allora - Sia fatta la tua volontà. Chiudo gli occhi e mi metto a respirare a fondo, cerco di controllare il ritmo dei battiti.  E anche di astrarmi da questa merda di realtà. Inserisce la farfallina e noto con sollievo che ha la mano di fata. Ringrazio il cielo, almeno questa mi è andata bene, mi accontento di poco io. Inizia a succhiarmi il sangue, sotto Tiziano Ferro se la canta: non aiuta. Signore ero tornata a credere in te, ma misà che il punto che ti ho dato prima te lo levo. Lo sai che non mi piace, mi irrita.  E allora il Signore, che è magnanimo e clemente per antonomasia, ascolta le mie suppliche, prova pietà per me e decide di venirmi in aiuto: mi manda una Panzona. Arriva dalla stanzetta adiacente, apre la porta, prima entra la pancia e appresso lei. E io?...Io sorrido. Si, la guardo e sorrido, che mi pare un segno positivo. Forse deliro, però penso una roba del genere: 'se mi sto sottoponendo a queste torture, a questi salassi (di soldi e sangue) è per il suo stesso obiettivo. Un giorno sarò io quella Panzona lì, si.' Mi rilasso definitivamente, il peggio è passato. Poggio la testa, sospiro d'amore e inizio a sognare. Non è poi così male. Abbiamo atteso fuori, che un dottore voleva parlarci. Ho pigiato l'ovatta sul braccio con l'ostinazione di un picchio, ho continuato per molto tempo oltre il dovuto che non si sa mai. Il medico ci invita a entrare di nuovo nella Stanzetta delle Torture, ci fa sedere dietro una tenda, scusandosi per non avere un luogo più appartato per il colloquio. Manco dovessimo fare una cosa a tre. Doveva chiederci il perchè e il per come - ma dottò, ma per la FIVETT no? - e per spiegarci come funziona l'esame del Cariotipo.  Ora so un paio di cosette in più sulla genetica, male non fa.
Perciò ricapitolando nel nostro budget ci sono la bellezza di quasi 400 eurini in meno, perché sull'impegnativa troneggiava la dicitura per Fivet, invece di Analsi Preconcezionali. Sarò stupida io che non capisco ma, davvero, quale sarebbe la differenza? Che qualcuno me la spieghi perché a me sembra ci sia una discriminazione di fondo, dovuta a una classificazione di genere. Cioè secondo il loro fazioso punto di vista, ma perché gente come noi fa la Fivet? Per sport? Per il gusto dell'avventura estrema? O per - che ne so sparo a caso - per CONCEPIRE? E allora le mie analisi non sono uguali a quelle della coppietta che decide che è arrivato il momento di procreare e prima di darsi all'amore libero - e buttare la scorta di preservativi rimasti - vuole fare le cose amodino e si sottopone ai controlli del caso? Sbaglio? Questo si chiama spaccare il capello, attaccarsi al cavillo, cercare il pelo nell'uovo. Questa a casa mia si chiama ingiustizia. Perché anche noi facciamo quelle analisi per sperare di concepire, solo che non lo faremo in un letto, ma su un lettino d'ospedale. A parte questo non vedo dove sia la differenza. Sgrunt.
Oh voi che siete ancora in tempo, non fate il mio stesso errore, non fidatevi di una scritta: non è innocua.
Buone nuove però, ho appena chiamato il Centro PMA: Abemus Data! La scrivo, grande, perché è il primo Vero Traguardo. 
Venerdì 29 Giugno ore 15:00 Ancora un mese e arriviamo Firenze! * postilla: la foto l'ha scattata Lui, in un ristorante Tibetano ad Amsterdam. Ha cercato di fare un cuore con la scia della candela e c'è quasi riuscito! SALASSI, BOVINI, ESENZIONI FANTASMA...E PROVE D'AMORE.


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