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Salviamo Firenze ! Alberi, pedoni, cemento e …

Creato il 21 giugno 2011 da Firenze5stelle @firenze5stelle

Riceviamo da Italia Nostra Firenze le osservazioni sul nuovo Piano strutturale della città, quello che dovrebbe essere a volume zero secondo Matteo Renzi, la cui approvazione è prevista entro Mercoledì 22 Giugno

Salviamo Firenze ! Alberi, pedoni, cemento e …

La Giunta comunale ha dichiarato “non accoglibili” varie osservazioni al Piano Strutturale presentate da noi e da numerosi altri soggetti ed associazioni. Tra queste anche una (l’osservazione n. 340) che chiedeva la cancellazione dei numerosi parcheggi interrati previsti sotto le piazze del Centro storico di Firenze.

In particolare chiedevamo conto di questo passaggio della Relazione del Piano Strutturale 2010: “Zona per zona e strada per strada, occorrerà individuare tutte le aree libere, nelle quali è ipotizzabile la costruzione di parcheggi interrati destinati alla sosta dei residenti….

Nella pagina successiva si vedono due schizzi: un prima, dove le auto sono in sosta a lato dei marciapiedi, e un dopo, in cui le auto sono ospitate in capaci parcheggi al di sotto della carreggiata, sovrastati da inverosimili alberelli, piantati direttamente sulla soletta in cemento armato.

Nel testo sono chiarite le intenzioni dei pianificatori: “Fra le localizzazioni più interessanti si possono citare piazza Tasso, piazza Brunelleschi, piazza del Carmine, via il Prato, lungarno della Zecca Vecchia, piazza dell’Unità, piazza Indipendenza, piazza d’Azeglio, piazza Isidoro del Lungo, piazza San Marco, viale Ariosto alla Porta S. Frediano”.

Oltre a questi parcheggi indicati esplicitamente dal Piano c’è da aggiungere quello appena annunciato di 300 posti sotto il Giardino Torrigiani (sic), da realizzarsi in tre anni nell’ambito delle modifiche del traffico in Oltrarno.

SI PREVEDE Un vero sterminio di alberi, di spazi e di giardini storici

L’idea di realizzare dei parcheggi sotterranei all’interno del Centro antico corrisponde a un’idea di città storica che, lungi dal favorire il ritorno dei residenti e delle attività tradizionali, ne asseconda invece l’espulsione. Ad essi si sostituiscono residenti esclusivi e “globalizzati” che coesistono con un turismo massificato e transitorio, e che esigono servizi, consumi e intrattenimenti in conflitto con gli abitanti della cosiddetta “città d’arte”.

I residenti originari sono impossibilitati a restarci non tanto per la mancanza di parcheggi (comunque carissimi) quanto per il disprezzo delle regole, l’insufficiente disciplina degli accessi, le carenze del trasporto pubblico e, in ultima analisi, per il fatto che la loro presenza non è più prevista.

In questo senso anche le pedonalizzazioni (auspicabili in linea di principio) che Renzi sta attuando, dal Duomo, a via Tornabuoni, all’Oltrarno, possono accelerare questo processo se non saranno realizzate con la dovuta accuratezza.

E’ indubbio, ad esempio, che le linee forti dell’ATAF (6, 11, 14, 17, 23), in seguito alla pedonalizzazione del Duomo, sono state allontanate dal Centro, e ancor più lo saranno dal 24 giugno, con gravi conseguenze sui tempi di percorrenza e sulla qualità del servizio pubblico (oltre che sui bilanci dell’azienda).

E le linee di piccoli bus che scambiano con le linee forti (C1, C2, C3, D) appaiono inadeguate alla domanda.

I numerosi passaggi di bus previsti a partire dal 24 giugno su direttrici fragili come via dei Fossi, via della Vigna Nuova o Borgo San Jacopo, in sostituzione della direttrice fondamentale Porta Romana-via Maggio-viaTornabuoni, finiranno per scaricare il traffico dei residenti su strade laterali ancora più strette, quali ad esempio via del Moro, via dei Barbadori, ecc.

Insomma pedonalizzazioni affrettate e parcheggi interrati rischiano di dare il colpo di grazia a quel poco che resta dell’identità di Firenze e del suo Centro storico, rendendo ancora più congestionati i viali di Circonvallazione, il viale dei Colli e le zone circostanti.

L’impressione di un Piano Strutturale che, malgrado le dichiarazioni in contrario, strizza l’occhio alle auto è accentuata dal fatto che non sono alle viste, in tempi certi, misure adeguate per diluire la pressione del traffico sul capoluogo toscano. Né si intravedono investimenti rilevanti e alla scala appropriata per il decollo della mobilità dolce e lo sfruttamento adeguato della risorsa ferroviaria.

La Giunta comunale, mentre ha respinto la nostra osservazione, negando che i parcheggi sotterranei nel Centro storico siano attrattori di traffico, ha accolto per contro un’ altra osservazione (la 266) fatta dal Gruppo Ferrovie dello Stato. Con essa il Gruppo di Moretti chiede il rispetto del Protocollo di intesa, firmato nel 2008 con Comune, Regione e Provincia, per lo sfruttamento immobiliare delle aree ferroviarie dismesse. Nella controdeduzione il Comune non solo concede di poter murare su buona parte delle superfici dismesse a disposizione della proprietà, ma anche di poter trasferire i corrispondenti volumi dove meglio crede all’interno del perimetro delle aree ferroviarie.

E’ QUESTO un Piano Strutturale “a volumi zero”?

E’ QUESTO UN PIANO STRUTTURALE che prepara una mobilità PIU’ sostenibile?

Italia Nostra Firenze   


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