San Giuseppe da Copertino è il santo patrono degli aviatori, dei viaggiatori, degli studenti (ed ovviamente della Apple Computer Inc. di Cupertino in California).
Sì dice che la vita del santo sia stata caratterizzata da rapimenti estatici e levitazioni e la semplice mansione del nome di Dio era sufficiente a fargli perdere il contatto con la realtà, durante le funzioni religiose gli accadeva spesso di fluttare nell’aria, la gente accorreva numerosa cercando aiuto e consiglio. Condusse molti viaggi e, tra numerosi pericoli, la sua opera di evangelizzazione produsse innumerevoli conversioni alla vita cristiana.
Nell’approssimarsi del 18 settembre, giorno della sua nascita al cielo, desidero ricordarlo con un dipinto che ci ricorda la sua principale caratteristica: il volo.
Ricordiamo “la visione” sulla Santa Casa di Loreto che ebbe San Giuseppe da Copertino, proprio “il santo dei voli” (… e questo santo come faceva a “volare”, quasi quotidianamente?…). San Giuseppe, dopo lunghi anni di peregrinazione (a Napoli, Roma, Assisi, Fossombrone e Pietrarubbia, nelle Marche), giunto in una casa colonica presso Osimo (il 10 luglio del 1607), volle salire sul terrazzo per ammirare il panorama.Si affacciò al suo sguardo il Santuario di Loreto – lì di fronte – e San Giuseppe ebbe una splendida visione: vedeva angeli che salivano e scendevano dal Cielo, osannando alla Casa di Nazareth, dove la Madonna aveva concepito il Bambino e, dopo aver portato le preghiere dei pellegrini in Cielo, ve ne ritornavano riportando a loro “le grazie richieste”, che Dio, per l’intercessione di Maria, concedeva loro. Poi egli spiccò un volo e andò a posarsi su un mandorlo. Il volo e l’estasi che ne seguirono furono interrotti dal Padre Segretario Generale che, insieme con altri confratelli, era lì presente e comandò al Santo di rientrare in sé… Questa è “storia”, non “favole” o “leggende”!…
estratto dalle pagina: http://www.tanogabo.it/Religione/San_Giuseppe_da_Copertino.htm