Mentre è ancora vivo il ricordo dei morti sulle spiagge di Lampedusa, l’Associazione IntegriAMIAMOCI organizza per sabato 19 ottobre, dalle 19.30, in piazza XX Settembre, un banchetto informativo per rendere partecipe la cittadinanza sul dramma dell’immigrazione, nel tentativo di far nascere un dibattito vero sul tema e dare modo ai canicattinesi di poter parlare con chi è riuscito a sopravvivere attraverso un deserto ed un mare ostile, nella speranza di trovare una nuova vita.
Perchè il tema della migrazione ha riguardato i nostri antenati, riguarda i nostri fratelli in fuga da zone di guerra e miseria, riguarda molti di noi, costretti a lasciare le nostre case per cercare migliori fortune altrove.
Dato che siamo tutti coinvolti, è una buona occasione per prendere confidenza col tema ed imparare a capire “l’altro”, per questo mi auguro che i miei concittadini partecipino in massa.
Andrea Uccello
Queste le parole che i volontari dell’Associazione hanno scelto per presentare la manifestazione:
Una tragedia annunciata quella che ha visto morire nelle acque di Lampedusa oltre cento migranti in cerca di una nuova vita. Una strage, con grande ipocrisia la chiamano emergenza, che dura da oltre venti anni. Sono ormai quasi 20mila le vittime del Mediterraneo, della Fortezza Europa, della logica securitaria che sta dietro la legge Bossi-Fini, i reati di clandestinità e di favoreggiamento dell’immigrazione.
Ancora oggi, con i corpi stesi sulla sabbia, si ha la pretesa di mettere la sordina alle proteste, difendere le politiche sull’immigrazione del nostro Paese e dell’Ue, addirittura andare all’attacco di chi prova a discutere di integrazione e inclusione. Di fronte ai cadaveri ci parlano ancora di pattugliamenti, respingimenti, accordi intergovernativi sul modello Libia, frontiere e controlli. Ma quello dell’immigrazione è ormai un fenomeno che non è più possibile governare con le logiche dell’ordine pubblico. Occorre una riflessione di ampio respiro, per costruire politiche per e non contro i migranti, a partire dall’ immediata abolizione delle leggi securitarie come la bossi fini. Occorre una immediata inversione di tendenza così da infrangere il colpevole muro di silenzio che aleggia sulla questione immigrazione. Ma soprattutto occorre in questo momento affrontare l’urgenza del picco di sbarchi nell’unico modo possibile: l’apertura di un corridoio umanitario per accogliere i profughi, salvare le loro vite e ridare loro la dignità di esseri umani.
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