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Ci sono volute una decina di puntate, ma alla fine Michele Santoro è riuscito finalmente a mettere in piedi il programma che ci si sarebbe aspettato da una televisione libera da condizionamenti e senza legami con partiti politici e centri di potere.
Una trasmissione che ha mostrato la realtà delle proteste che stanno bloccando l'intero paese in questi giorni e le reali condizioni di lavoro di tanti italiani ormai ridotti quasi alla disperazione, che vengono invece minimizzate e pure in qualche caso criminalizzate, come il movimento dei forconi siciliani, spesso accostato ad ambienti mafiosi.
Altro grande merito della trasmissione andata in onda ieri, che consiglio a tutti di vedere o di rivedere qui, nel caso qualcuno l'avesse persa, è stato quello di mostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto i politici siano lontani dalla realtà vera delle cose sulle quali vanno a legiferare, non riuscendo a comprendere nemmeno le evidenze che gli vengono messe davanti, giustificando manovre finanziare controproducenti prese solo per riequilibrare il bilancio a breve termine.
Ma l'effetto della propaganda filo governativa, l'informazione cloroformizzante e distraente, è troppo forte, anche se oggi perfino il Corriere della Sera, che è in pratica controllato dalle banche, ha timidamente ammesso che le manovre del governo hanno colpito troppo i cittadini e troppo poco le banche e le assicurazioni.
Ma se i politici presenti in studio, nel caso Enrico Letta del Pd, da sempre un'entusiasta del governo "tecnico" del professor Monti, non ammette che i problemi italiani nascono dalle politiche di globalizzazione e dall'integrazione europa voluta dai grandi poteri finanziari internazionale, affermando addirittura che ai "padri dell'euro" il premio Nobel per aver salvato l'Italia (e si vede come l'hanno salvata) e se c'è ancora gente capace di dargli retta, sempre meno però, significa che c'è ancora tanto da aspettare, prima di poter risolvere veramente i problemi del paese e rinnovare una classe dirigente incapace ma presuntuosa.
Gli ascolti sembrano però non aver premiato una trasmissione così interessante, almeno a parer mio, se lo share è calato rispetto a quello della settimana scorsa, anche se i dati sono contraddittori e difficili da interpretare (sulla piattaforma Cielo il programma ha fatto ben il 2% di share, apparendo in forte ascesa).
Il pubblico sembra non essere ancora pronto per ricevere delle notizie non edulcorate, ma la funzione di un "Servizio Pubblico" dovrebbe essere proprio questo: dare le notizie per quelle che sono, senza badare a quanto ascolto possono raccogliere.
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