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Santoro non ci sta: annuncia una manifestazione il 13 febbraio

Creato il 28 gennaio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

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Berlusconi non rispetta gli altri.

Per questo “Michele SantoroBarbara SpinelliMarco Travaglio hanno deciso di lanciare un appello. Il 13 febbraio senza bandiera e simboli dei partiti saremo davanti al tribunale di Milano per manifestare in difesa del lavoro della magistratura e dei valori di indipendenza e autonomia che sono fondanti nella nostra Costituzione”. Lo ha annunciato il conduttore di Annozero nel corso della conferenza stampa convocata alla Fnsi proprio dopo le polemiche seguite alla puntata di ieri sera, che si è aperta con uno scontro in diretta tra il conduttore e il direttore generale della Rai, Mauro Masi. Così ha spiegato Michele Santoro:

Si tratta di un appello, per sottolineare il livello di emergenza raggiunto in questo paese dall’informazione e da tutti i poteri che dovrebbero essere autonomi dal Potere politito. Noi vogliamo solo fare i giornalisti, come i magistrati di Milano credo che vogliano fare solo i magistrati.

Inoltre il popolare giornalista ha aggiunto:

Quella di ieri è la nostra quinta performance per ascolti, ma è in realtà la prima se si considera la situazione attuale della televisione,  “Ai tempi di Samarcanda c’erano film che facevano 12 milioni di spettatori, cosa che oggi non accade, e quindi oggi il peso specifico del talk show rispetto ad allora è enormemente cresciuto. Togliere una trasmissione come Annozero significherebbe fare un grande regalo alla concorrenza.

Infine Santoro ha chiesto alla Commissione di Vigilanza di intervenire perché vengano date delle regole ai politici e ai loro interventi in trasmissione:

Quella del premier che chiede la chiusura di una trasmissione come la nostra è una incredibile invasione di campo. Poi si chiede di intervenire attraverso l’Autorithy che ha membri al suo interno decisi dal governo: è lo stravolgimento della democrazia.

Lo spalleggia, Marco Travaglio, una delle colonne portanti del programma:

C’è un percorso di guerra che mi pare abbastanza evidente con l’obiettivo di cancellare le poche, le due o tre trasmissioni non ancora controllate. La manifestazione del 13 febbraio davanti al tribunale di Milano assomiglia molto a quella del 2002, quando si organizzò il girotondo a difesa della magistratura, ma c’è una differenza oggi: che il mondo dell’informazione non si indigna più come allora, oggi i Tg e la maggior parte delle testate, preferiscono annacquare tutto e così si fanno titoli dove non si capisce mai chi è l’aggressore e chi l’aggredito. Si leggono quasi sempre titoli, come: ‘Scontro tra Masi e Santoro’ oppure ‘Scontro tra Berlusconi e la magistratura’.

Poi la parola è toccata a Roberto Natale, presidente della Fnsi, che cita prima il caso della telefonata del premier a L’Infedele poi la telefonata di Masi nel programma di Santoro, e domanda rivolto al pubblico:

Si possono chiamare le cose con il loro nome? C’è un chiaro disegno che porta alla censura.

Anche il segretario della Fnsi Franco Siddi è sulla stessa linea:

Siamo arrivati a un punto di indecenza, testimoniato dalla telefonata di ieri sera del direttore generale della Rai. Il Paese sta vivendo una stagione esasperata che appartiene agli interessi forti che sono tutti attorno al potere di governo e al potere di controllo sul sistema televisivo.

Ma mentre Santoro lancia la sua iniziativa del 13 febbraio arriva, come era ovvio prevedere, la ritorsione del ministro delle Comunicazioni Paolo Romani. Romani invia una lettera al presidente dell’Autorità garante per le comunicazioni, Corrado Calabrò, e “lamenta violazioni da parte del conduttore di Annozero agli obblighi derivanti dal contratto di servizio”.

Precisa poi il ministro di aver inviato la stessa missiva al presidente della Commssione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, e al presidente del Cda della tv di Stato, Paolo Garimberti, dove si legge:

E’ il caso di valutare la possibilità di attivare i poteri di verifica e istruttori di cui all’art. 48, T.U., cit., nonché ogni ulteriore iniziativa di rispettiva competenza, è accaduto che nel corso della trasmissione del programma Annozero del 20 e del 27 gennaio (proprio quelle dedicate al caso Ruby e a Berlusconi, ndr) si sia dato ampio rilievo ad affermazioni di carattere gratuito, denigratorio e gravemente lesive della dignità e del decoro di eminenti personalità politiche, che sarebbero state proferite da soggetti coinvolti nell’attività di indagine da parte della magistratura requirente.

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