Sarde a beccafico meneghine

Da Mumi

Basta a volte un profumo per riportare alla memoria il sapore di un piatto che ben rappresenta la cucina tipica siciliana: le sarde a beccafico. La storia racconta che furono una modifica popolare di un piatto prelibato in cui l'ingrediente protagonista erano degli uccelletti, i beccafichi, particolarmente apprezzati dagli aristocratici, che venivano cotti e sistemati nei piatti con le piume della coda rivolte all’insù, così da poterli prendere e mangiarli rigorosamente con le mani, come un moderno finger food. La sapidità del pesce e il semplice pane unito ai caratteristici sapori dell'isola come l'uva passa, le arance e i capperi regalano piacevoli sensazioni. Il meraviglioso profumo del panettone al mandarino tardivo di Sicilia mi ha riportato alla memoria proprio questo piatto, e allora...
Ingredienti (x6/8 p)
Panettone al mandarino tardivo di Sicilia LOISON 600 gr sarde  Olio extravergine d’oliva capperi siciliani dissalati 1 arancia non trattata 1 limone non trattato foglie di alloro pangrattato casalingo
Procedimento
Preparare le sarde togliendo la pinna dorsale, la testa, le interiora e la lisca interna aprire a libro sciacquare e porre in un contenitore con il succo del limone. Per preparare il ripieno delle sarde a beccafico, prendete una padella dal fondo largo, versateci un filo d’olio d’oliva e tostateci il pangrattato.

Ricavare dei piccoli tronchetti di Panettone al mandarino tardivo di Sicilia. Scolare ed asciugare le salde, porre su ogniuna un tocchetto di Panettone e un cappero e arrotolare facendo in modo che la coda si rivolta verso l'alto. Infilare le sarde imbottite su uno spiedino alternandole con 1/2 fetta sottile di arancia e una foglia di alloro. Disporre le sarde in una teglia, unica o monoporzione, unta d’olio d’oliva, cospargere con del pangrattato . Infornare le sarde a beccafico in forno preriscaldato a 200 C per 15 minuti. Una volta cotte, servire le sarde a beccafico tiepide oppure fredde.

Per questa preparazione ho utilizzato del Panettone LOISON al mandarino tardivo di Sicilia. Ho avuto l'onore di visitare di visitare l'azienda Loison Pasticceri dal 1938 di Costabissara (Vc) e, accompagnata dal Signor Dario Loison, entrare nel cuore pulsante della fucina dove nascono  i famosi Panettoni e più di 80 specialità dolciarie, dalla voce del Signor Dario scaturisce il profondo amore per i suoi prodotti e il rispetto dell'antica vocazione familiare da tre generazioni. La qualità della lavorazione prevede lenti e lunghi tempi: 72 ore di paziente attesa, oggi come allora, e il fascino della stanza in cui riposa il lievito madre mi ha letteralmente rapita. Farina, latte fresco, burro e uova fresche rigorosamente italiani contraddistinguono la produzione Loison che da anni collabora con Slow Food utilizzando materie prime di pregio per i suoi Panettoni: il Mandarino tardivo di Ciaculli,  il Chinotto di Savona, dalle terre dell'Etna il Pistacchio di Bronte, tutte eccellenze italiane ricercate per la loro rarità aromatica facenti parte dei Presidi Slow Food; già dai primi anni 2000 in Loison veniva utilizzato la preziosa Vaniglia Mananara del Madagascar. Ingredienti naturali che non sono alterati dal processo tradizionale di lavorazione, inoltre non vengono assolutamente utilizzati additivi. L'amore, e la continua ricerca in questa oasi profumata si denota anche nelle confezioni appositamente create dalla Signora Sonia Pilla, moglie di Dario Loison, che ha saputo regalare al Panettone una nuova vita, non più legata strettamente alle festività, ma un dolce da gustare tutto l'anno, tutti i prodotti rigorosamente confezionati a mano uno per volta. Cappelliere, scatole in latta, borse dal design romantico fanno parte delle caratteristiche di questo meraviglioso prodotto Made in Italy esportato in tutto il mondo.
www.loison.com


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