Dal 26 settembre al cinema un pessimo tentativo di fare dell’omosessualità un argomento divertente.
Quattro persone in apparenza normali nascondo un segreto: agli occhi di tutti sono due coppie etero di amici, ma in realtà sono due coppie omosessuali. La loro esistenza verrà sconvolta quando decideranno di avere dei figli. L’apparente normalità da loro creata sarà l’unico modo per tentare di adottare un figlio.
Sarebbe stato facile tenta, invano, di essere una commedia dai toni brillanti con l’obbiettivo di raccontare una storia attuale dal retrogusto amaro. Questo almeno sulla carta. Spesso basta un piccolo ingranaggio che funziona male e il film ne risente, perdendone in qualità. Non è questo il caso. Qui la macchina non funziona proprio. Scritto da Graziano Salvatori ,vecchio volpone del cabaret toscano con un passato in televisione, è interpretato da tutti quegli attori toscani che hanno condiviso gli inizi con i più famosi Panariello e Pieraccioni, rimanendo però sempre ai margini del mainstream nostrano.
Salvatori, che l’ha scritto interpretato e diretto, si dimostra incapace di sviluppare una storia adatta al grande schermo facendo spesso ricorso a scenette slegate dalla trama principale, senza creare ilarità nello spettatore riuscendo però a rallentare il ritmo in modo inusitato. Ciò che funziona in teatro spesso risulta grottesco al cinema. La sotto trama degli sposini etero, che spesso incrociano il loro destino con quello dei “nostri eroi”, risulta al contempo inutile e incomprensibile. La recitazione non aiuta. Salvatori chiama al suo fianco il vecchio compagno di avventure Niki Giustini, col quale negli anni novanta aveva formato un duo comico di discreto successo, nel tentativo di sfruttare l’intesa di vecchia data. Peccato che la comicità sia rimasta quella del ventesimo secolo. Calca la mano sull’ humor toscano creando una brutta copia del peggior Pieraccioni.
La fotografia, forse in omaggio al cameo della pornostar Franco Trentalance, pare proprio quella di un film pornografico, e neanche tra i più curati. Ormai girare in digitale, causa basso budget, non è più una buona scusa per creare un pessima fotografia. Il montaggio ha dei buchi colossali, con scene troppo lunghe, inutili allo sviluppo della storia; un vecchietto agghiacciante che appare ogni tanto ridere in sostituzione alle vecchie risate registrate anni ’80; battute tagliate senza alcuna pietà a cavallo tra il campo e il controcampo.
L’onestà dell'intento, lo sforzo produttivo, il tentativo di donare un messaggio positivo, non bastano. Guardandolo attentamente, mi sorge anche il dubbio che dietro Sarebbe stato facile ci sia anche un po’ di furbizia; la volontà di cavalcare l’onda del politically correct, proprio ora che si sta discutendo la legge sull’omofobia. In definitiva il film non funziona, ammorba il pubblico per ben 99’ e strappa rarissime risate ai pochi coraggiosi che hanno avuto l’insana idea di andarselo a “gustare” in sala. Se è vero che tutti i farmaci hanno possibili effetti collaterali, è anche vero che questo non arreca nessun sollievo.
SI CONSIGLIA DI PREMUNIRSI DI DEFIBRILLATORE
Dr. Cox
Regia: Graziano Salvatori; Cast: Graziano Salvatori, Niki Giustini, Katia Beni, Beatrice Maestrini, Alessandro Paci, Cristina De Pin; Paese: Italia – 2013