SATURDAY POST. B. processato per prostituzione minorile. Mons. Fisichella: “Il coito va contestualizzato”
Creato il 15 gennaio 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Comunque la si voglia leggere questa è una semplice, lineare, incontestabile storia di “pilu”. E si sa, quando c’è “u pilu” di mezzo Silvio non raccapezza più niente. Ve lo ricordate “occhio di falco” Edmondo Bruti Liberati mentre dichiarava che quella famosa notte del 27 maggio 2010 era andato tutto secondo le regole? E ve lo ricordate il ministro “azzanna polpacci di poliziotti” Roberto Maroni mentre certificava in Parlamento la chiusura di quella storia? Beh, non era vero un cazzo, mentivano spudoratamente tutti e due. Il sostituto procuratore Liberati ha fatto un passo indietro ed è stato lui a leggere il comunicato del rinvio a giudizio di Berlusconi, mentre il ministro Maroni per ora tace. Chi ci ha seguito in questi giorni sa che ci siamo divertiti con gli articoli del codice penale trattando di altri argomenti (la Fiat), per continuare a farlo ne prendiamo in considerazione altri due, il 317 che parla di “concussione” e il 600 che affronta un reato infame, quello della “prostituzione minorile”. Pendono entrambi sulla testa catramata del presidente del consiglio cui non è riuscito il miracolo di far approvare il “lodo Minetti”, grazie al quale le minorenni che vanno a letto con lui diventano, per legge, maggiorenni. Appresa la notizia, monsignor Fisichella ha detto che il coito con una minorenne va contestualizzato, vanno tenuti cioè in considerazione due fatti: lo stato di eccitazione di Berlusconi e l’eventuale abbigliamento della signorina che, qualora dovesse risultare particolarmente provocante, potrebbe essere fonte irrefrenabile di tentazione. Per la Chiesa, insomma, la colpa è sempre delle donne soprattutto quando “scelgono” di fare le mignotte e non le regine del focolare. Ovviamente tutto il Pdl è insorto ed è iniziato il, già visto in altre mille circostanze, bombardamento contro le toghe rosse ree di impicciarsi dei fatti privati di sua maestà SilvioIl. I difensori d’ufficio di Berlusconi hanno logicamente fatto notare la coincidenza dell’invito a comparire con la sentenza della Corte Costituzionale scoprendo nientepopodimenoche l’acqua calda. È chiaro anche ad un bambino che qualora la Corte avesse approvato il legittimo impedimento i magistrati milanesi si sarebbero ritrovati con il cerino acceso in mano, un reato commesso e non perseguibile per legge, mentre dopo la sentenza Silvio è un cittadino come tutti gli altri e deve rispondere delle sue malefatte specie se attengono reati di questo genere e natura. Insieme a quella di Silvio, ci sono altre posizioni che si sono fatte decisamente gravi e imbarazzanti. Quella della consigliera regionale Nicole Minetti, ad esempio, la quale ha sempre sostenuto di non conoscere Ruby e invece la conosceva benissimo e prima dello svolgersi dei fatti. Di Lele Mora, dipinto come una specie di lenone pronto a soddisfare i desiderata del new-dux e quella di Emilio Fede che per mesi ha ripetuto dalla tribuna del suo tg: “Io non c’entro nulla, non so nulla, i magistrati non mi hanno mandato nessun avviso di garanzia”. Detto fatto, gli inquirenti hanno provveduto inviandogliene uno fresco di stampa. Al via, come non mai, la campagna mediatica orchestrata questa volta in prima persona da Berlusconi. Aveva già iniziato ad ossessionare tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive possibili con le sue telefonate senza contraddittorio, figuriamoci adesso che il tribunale di Milano ha deciso di processarlo per direttissima. Il 21 gennaio (con quarantotto ore a disposizione nel caso in cui avesse improrogabili ragioni di Stato che ne giustificassero l’assenza), a Silvio verranno probabilmente mostrate foto e filmati che lo riguardano che, data la natura del reato, avrebbero comunque valore di prova anche se realizzati in un ambiente privato. Fare sesso con una minorenne è un reato che lo Stato persegue a prescindere dalla querela di parte e questo, l’avvocato Ghedini lo sa benissimo. Ma ve la immaginate l’udienza? Noi si. Giudice: “Onorevole Berlusconi, lei ha fatto sesso con una minorenne?” Silvio: “A casa mia faccio quello che mi pare e non sono tenuto a rispondere ai comunisti”. Giudice: “Onorevole Berlusconi, che ci dice di queste foto?” Silvio: “Sono fotomontaggi realizzati dai servizi segreti comunisti e deviati e poi io non indosso slip leopardati”. Giudice: “Onorevole Berlusconi lei sapeva che la signorina con cui stava facendo sesso era minorenne?” Silvio: “A tutta questa massa di calunnie mediatiche messe in piedi dalla magistratura deviata e pronta a sovvertire il voto popolare, io rispondo me ne frego. Sono stato eletto dal popolo sovrano che mi ha detto ‘Silvio pensaci tu’ e io ci sto pensando, agli affari miei e della nazione che il popolo sovrano mi ha imposto di governare e io posso essere processato dal popolo sovrano che è e rimane sovrano anche nei confronti dei giudici che se ne strafregano del popolo sovrano che ha votato per la mia sovranità”. In attesa del previsto show di Berlusconi in tribunale, passerà in secondo piano il risultato del referendum della Fiat a Mirafiori. Se Marchionne sperava in un plebiscito sarà rimasto deluso dal misero 54 per cento a favore dei “si” ottenuto con i ricatti. Pensate, nonostante il ricatto il 46 per cento degli operai lo a mandato cordialmente affanculo. Quando gli italiani faranno altrettanto con Silvio non si sa, per il momento si sa solo che monsignor Fisichella è rinchiuso nella sua cappella privata a pregare sperando che il padreterno lo illumini sulla contestualizzazione di una scopata.
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