PillolaProprio ieri abbiamo parlato dell’”autunno” triste di Mauro Masi. Fedele alla regola del suo Capo che “nun ce vo’ stà”, Masi rifiuta l’arbitrato interno e si rivolge alla magistratura ordinaria. Era il 2008 quando Agostino Saccà, “vittima” di una sospensione identica a quella di Michele Santoro, decise di rivolgersi all’arbitrato. Il provvedimento, come stabilito dal contratto di lavoro, venne sospeso e non solo, nel frattempo Agostino Saccà è stato rimosso da Rai Fiction e il collegio arbitrale non si è ancora riunito per stabilire se quella sospensione fosse congrua oppure meno. Conoscendo i tempi della magistratura ordinaria, con ogni probabilità nel frattempo Masi sarà stato “rimosso” e Santoro potrà festeggiare la millesima puntata di Annozero manco fosse Un posto al sole. Ad aggravare la drammatica situazione di “baffetto pensoso”, si è aggiunta la lettera dei tre direttori di rete Mazza, Liofredi e Ruffini i quali, finalmente concordi, hanno chiesto al direttore generale un po’ di autonomia in più e di poter mettere becco nei palinsesti delle reti che dirigono. Stanchi di essere considerati semplici esecutori di ordini altrui, i direttori hanno chiesto maggiore maggior rispetto per un ruolo altrimenti relegato a mero nome sull’organigramma della Rai. Mauro Masi, dandosi un’aggiustatina alle lenti a contatto, ha detto che risponderà. Forse. Magari dopo aver sentito Bonaiuti.PillolinaSilvio è indagato a Roma. Minzolini, per circa tre minuti, ha spiegato che si tratta dell’ennesima bufala ordita ai danni del suo Principale. Dal Pdl sono arrivate ai giudici romani minacce in puro stile mafioso. Il più accanito è stato un senatore marchigiano, tal Francesco Casoli che, novello Cicerone, ha dichiarato: “Ai giudici che amano stare sotto i riflettori dico di fare molta attenzione perché il clima politico è molto pesante e se disgraziatamente dovesse accadere qualcosa, le toghe non saranno esentate da non avere la coscienza macchiata”. Buttiamo lì la domanda, secondo voi questa cos’è se non una intimidazione?SuppostaFino a questo momento a Roma il corteo della Fiom non ha fatto registrare incidenti. Speriamo duri e speriamo soprattutto che la “teoria Kossiga” sugli infiltrati di Stato nelle manifestazioni non abbia trovato in Maroni un attento e fedele continuatore. D’altronde lui sa perfettamente cosa può accadere durante una manifestazione ma, soprattutto, durante una perquisizione. Può accadere, ad esempio, che il futuro ministro dell’interno in camicia verde e alcuni anni di meno, perda la testa e azzanni il polpaccio di un poliziotto, di un fedele servitore dello Stato. A tale proposito, e per impedire il ripetersi di incidenti simili, la Fiom ha predisposto un fornitissimo servizio di catering.(L'immagine del post è di Giuseppe Piscopo. Chi altri sennò?) Magazine Società
PillolaProprio ieri abbiamo parlato dell’”autunno” triste di Mauro Masi. Fedele alla regola del suo Capo che “nun ce vo’ stà”, Masi rifiuta l’arbitrato interno e si rivolge alla magistratura ordinaria. Era il 2008 quando Agostino Saccà, “vittima” di una sospensione identica a quella di Michele Santoro, decise di rivolgersi all’arbitrato. Il provvedimento, come stabilito dal contratto di lavoro, venne sospeso e non solo, nel frattempo Agostino Saccà è stato rimosso da Rai Fiction e il collegio arbitrale non si è ancora riunito per stabilire se quella sospensione fosse congrua oppure meno. Conoscendo i tempi della magistratura ordinaria, con ogni probabilità nel frattempo Masi sarà stato “rimosso” e Santoro potrà festeggiare la millesima puntata di Annozero manco fosse Un posto al sole. Ad aggravare la drammatica situazione di “baffetto pensoso”, si è aggiunta la lettera dei tre direttori di rete Mazza, Liofredi e Ruffini i quali, finalmente concordi, hanno chiesto al direttore generale un po’ di autonomia in più e di poter mettere becco nei palinsesti delle reti che dirigono. Stanchi di essere considerati semplici esecutori di ordini altrui, i direttori hanno chiesto maggiore maggior rispetto per un ruolo altrimenti relegato a mero nome sull’organigramma della Rai. Mauro Masi, dandosi un’aggiustatina alle lenti a contatto, ha detto che risponderà. Forse. Magari dopo aver sentito Bonaiuti.PillolinaSilvio è indagato a Roma. Minzolini, per circa tre minuti, ha spiegato che si tratta dell’ennesima bufala ordita ai danni del suo Principale. Dal Pdl sono arrivate ai giudici romani minacce in puro stile mafioso. Il più accanito è stato un senatore marchigiano, tal Francesco Casoli che, novello Cicerone, ha dichiarato: “Ai giudici che amano stare sotto i riflettori dico di fare molta attenzione perché il clima politico è molto pesante e se disgraziatamente dovesse accadere qualcosa, le toghe non saranno esentate da non avere la coscienza macchiata”. Buttiamo lì la domanda, secondo voi questa cos’è se non una intimidazione?SuppostaFino a questo momento a Roma il corteo della Fiom non ha fatto registrare incidenti. Speriamo duri e speriamo soprattutto che la “teoria Kossiga” sugli infiltrati di Stato nelle manifestazioni non abbia trovato in Maroni un attento e fedele continuatore. D’altronde lui sa perfettamente cosa può accadere durante una manifestazione ma, soprattutto, durante una perquisizione. Può accadere, ad esempio, che il futuro ministro dell’interno in camicia verde e alcuni anni di meno, perda la testa e azzanni il polpaccio di un poliziotto, di un fedele servitore dello Stato. A tale proposito, e per impedire il ripetersi di incidenti simili, la Fiom ha predisposto un fornitissimo servizio di catering.(L'immagine del post è di Giuseppe Piscopo. Chi altri sennò?) Potrebbero interessarti anche :
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