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Savona, negata una sala comunale a Democrazia Atea! Il sindaco Berruti, consulente per la politica finanziaria di Matteo Renzi, contesta i “contenuti offensivi” dell’iniziativa

Creato il 16 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

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Savona, negata una sala comunale a Democrazia Atea! Il sindaco Berruti, consulente per la politica finanziaria di Matteo Renzi, contesta i “contenuti offensivi” dell’iniziativa

Il sindaco di Savona Federico Berruti

non ha potuto abortire a causa dell’obiezione di coscienza di alcuni medici (“L’Irlanda è un Paese cattolico”). O anche Savona, provincia (unica? ma no) di Città del Vaticano, Stato più grande dell’Italia, alla quale impone leggi, princìpi, criteri di tassazione, di esenzione fiscale e disuguaglianze e privilegi di ogni tipo. La legge non può essere uguale per tutti, i diritti umani, la libertà religiosa e quindi anche la libertà di non professare un credo, la laicità come valore positivo, la virtù civica, a Savona non valgono nulla. Il Comune non c’è. Pare che esista solo un confessionalismo anni Venti, un pensiero totalitario cattolico impensabile negli anni delle grandi migrazioni dei popoli di ogni provenienza e ogni religione, dal Sud del mondo anche all’Italia e a Savona. Ma tutto questo non esiste. C’è chi vive senza accorgersene. E dire che Federico Berruti non sembrerebbe a prima vista un sindaco al di fuori del tempo. E’ il consulente per la politica finanziaria di Matteo Renzi, è ben noto al pubblico della Leopoldaed è impegnato nelle primarie del centrosinistra, . La richiesta di una sala pubblica è stata presentata da Francesco Zanardi di Democrazia Atea, noto per aver denunciato alcuni preti pedofili oltre ad alti prelati italiani. Iniziative legali dimostratesi più volte fondate.

Savona, negata una sala comunale a Democrazia Atea! Il sindaco Berruti, consulente per la politica finanziaria di Matteo Renzi, contesta i “contenuti offensivi” dell’iniziativa

Federico Berruti accanto al rottamatore Matteo Renzi

Ecco una lettera di Roberto Nicolick, ex consigliere della Provincia di Savona, che spiega e commenta l’accaduto.

Apprendo che il Comune di Savona, attraverso una comunicazione ufficiale del Sindaco Berruti, una volta di più , ha rifiutato l’uso di una sala del palazzo comunale a un segretario politico di un movimento di opinione, il quale avrebbe utilizzato la sala per presentare la propria lista alle prossime elezioni amministrative e politiche. Ho letto la motivazione, resa nota dal comune, e sono rimasto “basito “ : “Il sig. Zanardi promuove iniziative che hanno contenuti offensivi ed incompatibili con il clima di rispetto e tolleranza della città”. Sono profondamente deluso dal comportamento del Sindaco di Savona che è in spregio alle più elementari norme di democrazia e libertà, almeno come la intendiamo nei Paesi civili. Evidentemente si tratta di un pericoloso rigurgito di un passato che è lontano anni luce con la attuale democrazia occidentale. E’ molto strano che il Sindaco di Savona attribuisca contenuti offensivi ed incompatibili con il clima di rispetto e tolleranza della città alle iniziative di Francesco Zanardi che è stato ritenuto attendibile e degno di credibilità dai Magistrati Savonesi per una indagine sulla pedofilia nella nostra città e segnatamente su reati di pedofilia compiti da Sacerdoti nella Diocesi di Savona e Noli. Che cosa si vuole coprire ed occultare con questo assurdo divieto ?? Per quale motivo il Comune compie queste scelte che comunque non sono condivise dalla stragrande maggioranza dei cittadini ??? Temo che i percorsi psicologici di queste valutazioni siano imperscrutabili e comunque non fanno onore ad un sindaco che dovrebbe essere il Sindaco di tutti anche del cittadino Francesco Zanardi.

Roberto Nicolick


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