Sbarchi di migranti: perchè l’Europa osserva compiaciuta
Politica e Attualità
Il palese menefreghismo europeo davanti alla disperata e spesso mortale invasione di profughi e clandestini sembra sia interessato e non casuale.
Con più di 60 mila sbarchi, spesso tragici, che hanno interessato le coste italiane nel 2014, la situazione è ormai consolidata e si prevede che per fine anno si arrivi a più di 100 mila. E’ certo che l’allarme umanitario è davvero drammatico: c’è poco da aggiungere dinanzi a persone disposte a rischiare la vita in un viaggio disumano, con la speranza di potersi costruire una vita dignitosa.
Epidemie, criminalità, spese.
La popolazione che vive a Lampedusa ed in altre zone altrettanto colpite da questo fenomeno, è stanca e preoccupata, così come tutti gli italiani, per molteplici ragioni.
Il rischio di epidemie (vedi vaiolo e scabbia e persino ebola e tubercolosi) e quello di aumento della criminalità sono concreti. Ma anche le spese che l’Italia si deve sobbarcare per mantenere tutti questi disperati sono ingenti e gravano inevitabilmente sui già disastrati bilanci statali, cioè su di noi cittadini. Il tutto, è evidente, avviene dinanzi alla più totale indifferenza da parte dell’Europa.
L’Europa lascia fare, perché all’Europa sta bene così.
Dinanzi ad un tale palese menefreghismo da parte delle istituzioni comunitarie, sono davvero molteplici le opinioni per le quali l’immigrazione non sia affatto frutto del caso, ma al contrario sia assolutamente conveniente al Vecchio Continente.
Le migliaia di persone che tentano di raggiungere l’Europa potrebbero essere utili nell’equilibrare la popolazione europea a livello demografico, che, come noto, necessita assolutamente di ringiovanire.
All’Europa servono anche dei consumatori, consumatori che oggi, proprio per via della progressiva riduzione delle fasce di età più giovani, stanno riducendosi in modo consistente.
Al nostro Continente, inoltre, servono lavoratori. Una tipologia di lavoratori molto ben definita. Il ragionamento fila: all’Europa serve anzitutto quantità, servono persone giovani, ma soprattutto, servono persone disperate, socialmente deboli e malleabili senza nessuno sforzo.
Sostenere che gli immigrati “facciano i lavori che gli europei non vogliono fare” è una tesi molto semplicistica, che va semmai letta in modo differente: le persone immigrate, per via della loro condizione di precarietà estrema, possono essere facilmente sfruttate in tanti settori economici.
Insomma, con il programma Mare Nostrum l’Europa ci lascia il compito di gestire quello che ormai è diventato ingestibile.
Da dove vengono i disperati.
I media continuano a proporre agli italiani la tesi per cui questi sbarchi di massa siano legati all’odierna situazione presente in Siria o in Libia, ma in realtà la grande maggioranza, senza documenti e dunque clandestini, proviene da Paesi africani quali Etiopia, Egitto, Somalia, Eritrea, Sudan, nazioni dove le persone sono disposte a rischiare di morire pur di raggiungere l’Europa.
E poi, ci domandiamo: perchè i migranti pagano migliaia di euro il loro viaggio della disperazione quando, qualora avessero un regolare passaporto (perchè non lo possiedono?) potrebbero raggiungere l’Europa comodamente in aereo a prezzi neppure paragonabili a quelli che sborsano per dei viaggi disumani?