Sventata dalle gloriose forze dell’ordine del governo Berlusconi la spedizione del Mps (Movimento pastori sardi) approdata sul continente con l’intenzione di rendere omaggio al Bambino Gesù del presepe vaticano e per chiedergli un aumento del prezzo del latte.
Il corteo che recava in dono caciotte, casu marzu, pane carasau e cannonau, aperto dai mamuthones che avanzavano al ritmo degli assordanti canti dei Tenores di Bitti è stato intercettato dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che hanno stroncato sul nascere il tentativo di questa nuova marcia su Roma. Vincendo il forte odore del casu marzu e i fiati che sapevano di abba ardente e cannonau, i nostri gloriosi militi hanno dialogato con i malintenzionati e convinti con buoni manganelli a desistere dal piano criminoso.
È ora che anche i pastori sardi capiscano che per le gloriose sorti italiche debbono fare sacrifici e smetterla di lamentarsi. Ma che pretendono? La crisi la dovrebbero pagare coloro che vivono nell’abbondanza? I sacrifici spettano a chi lavora, i privilegi a chi comanda: dura lex sed lex.
Il ministro Maroni ha intensificato il controllo delle coste perché sembra che il fido alleato Gheddafi abbia segnalato un gommone con tre strani extracomunitari e tre cammelli. Lo sbarco sarebbe previsto per il 6 gennaio. Il Vaticano esprime preoccupazione per il ritardo dei re magi.