Campagna SBLOCCHIAMOLI:
Al lavoro con gli enti locali per i beni globali
Eventi in 11 regioni italiane e 2 spagnole
per sensibilizzare sugli effetti dei diritti di proprietà intellettuale
“Sbloccare l’indifferenza e l’ignoranza degli attori politici nei vari paesi dell’Unione Europea”: è l’obiettivo della campagna Sblocchiamoli - cibo, salute e saperi senza brevetti, presentata questa mattina alla Libreria Bibli di Roma. La campagna intende sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sull’esigenza di proteggere beni globali quali salute, terra e biodiversità, messi a rischio dal rafforzamento della proprietà intellettuale a livello internazionale.
Accesso ai farmaci a basso costo; disponibilità di semi per coltivare liberamente; biodiversità protetta. Temi di interesse collettivo e quotidiano ma su cui prendono decisioni organizzazioni internazionali poco conosciute e lontane dai cittadini, come il consiglio Trips (Trade Related Intellectual Property rights) della Wto - ovvero l’organo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che si occupa di proprietà intellettuale. “Proprio per sottolineare che le decisioni che vengone prese in questi contesti ci riguardano, abbiamo scelto di presentare le nostre attività contemporaneamente allo svolgimento del Consiglio Trips che oggi a Ginevra sta discutendo anche di rafforzare la protezione brevettuale sui farmaci,” ha spiegato Monica Di Sisto, responsabile della strategia di Advocacy della campagna, sottolineando che “l’Italia è uno dei paesi con più bassa percentuale di utilizzo dei farmaci generici in Europa”.
Nicoletta Dentico, rappresentante della campagna per il settore salute, ha denunciato che i negoziati relativi all’accordo di libero commercio tra Unione Europea e India contengono una clausola, definita dell’“esclusività dei dati” che, “sigillando i dati relativi alla ricerca clinica indispensabile allo sviluppo dei farmaci per almeno cinque anni, crea un altro livello di protezione monopolistica, oltre a quella brevettuale, che renderà assai difficile la vita delle aziende indiane di farmaci generici. L’esclusività dei dati non è prevista dall’accordo Trips sulla proprietà intellettuale. “Se consideriamo che l’India, autentica farmacia dei paesi poveri, rifornisce l’80 per cento dei programmi internazionali per l’accesso ai farmaci essenziali – ha spiegato la Dentico - possiamo capire cosa questo significhi”.
Arturo Parolini, presidente di Ricerca e Cooperazione, ong capofila del progetto, ha concluso affermando che i temi di cui si occupa la campagna - la tutela della salute, della sovranità alimentare e della biodiversità - riguardano sia i Paesi del Nord che del Sud del mondo. “La scelta di lavorare assieme agli enti locali - ha detto Parolini - è stata presa perchè sono più raggiungibili ma soprattutto più vicini ai valori che vogliamo difendere”.
L’attività di sensibilizzazione della campagna Sblocchiamoli si articolerà in eventi promossi dalle organizzazioni partner in 11 regioni italiane e 2 spagnole, per informare la cittadinanza e le amministrazioni locali. In particolare si prenderà contatto con presidenti di enti locali e assessori alla Salute e alle Politiche agricole, chiedendo loro di promuovere un’applicazione sostenibile dei diritti di proprietà intellettuale nei propri territori, ma anche di sottoscrivere una dichiarazione di intenti che sarà presentata al Comitato Europeo delle Regioni, oggi presieduto dall’italiana Mercedes Bresso, che è organo consultivo della Commissione Europea.
La campagna Sblocchiamoli - cibo, salute e saperi senza brevetti è co-finanziata dalla Commissione Europea nell'ambito del progetto "Knowledge, health and food for all" e realizzata da ong, associazioni e atenei di Italia, Spagna, Bolivia, India ed Ecuador. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica e mobilitare le istituzioni dei Paesi coinvolti affinchè i diritti fondamentali, al cibo, alla salute e alla conoscenza, prevalgano sui diritti di proprietà intellettuale.
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