La scadenza saldo Imu mette a rischio le tredicesime, che in molti casi saranno annullate dalla stangata della seconda rata
Pochi giorni alla scadenza saldo Imu, l’imposta municipale unica sugli immobili, il cui versamento andrà effettuato entro il prossimo 17 dicembre.
In alternativa all’utilizzo del modello F24, i contribuenti potranno effettuare il pagamento attraverso i bollettini postali. Ma in questo caso, bisogna fare attenzione. Infatti, i bollettini sono stati prestampati e distribuiti presso gli uffici sul territorio riportando il codice del comune dove ha sede l’ufficio postale, che però potrebbe differire dall’ubicazione dell’immobile su cui si deve pagare l’imposta.
Facciamo un esempio: se abito a Roma e devo pagare l’Imu su una seconda casa a Fiumicino, non posso utilizzare il bollettino che trovo in un ufficio postale della capitale, perché riporterà un codice
diverso da quello del comune in cui si ha l’immobile (Fiumicino). Accorgimenti che potrebbero evitare qualche situazione di vero caos in giro per l’Italia.
Ma forse il grande problema della scadenza saldo Imu è l’entità delle aliquote. Se a giugno in molti casi il pagamento della prima rata era stato poco percettibile (grazie alle detrazioni ed al calcolo sull’aliquota media dello 0,4%), adesso arriva la stangata. Su base nazionale, ad esempio, si calcola che la scadenza saldo Imu porterà nelle casse dello Stato 5 miliardi in più del previsto, da 18 a 23 miliardi di euro. Ed anche se la metà del gettito arriverà dal Nord, le stangate maggiori si hanno al Centro e al Sud.
L’ufficio studi della UIL ha calcolato che il pagamento medio a dicembre per una prima casa sarà compreso tra 136 e 470 euro, mentre per le seconde abitazioni si arriverà a pagare fino a 1.029 euro.
Guardando alle aliquote sulle prime case, esse possono variare da un minimo dello 0,2% ad un massimo dello 0,6% della rendita catastale, moltiplicata per 160 e rivalutata al 5% (classe A2). Ebbene, limitandoci ai capoluoghi di regione, le aliquote massime si hanno a Catanzaro (0,6%), mentre le più basse si trovano a Bari, Venezia, Milano, Aosta, Bologna, Firenze (0,4%). Ma in valori assoluti, a pagare di più saranno i proprietari di immobili a Torino, che per una prima casa potranno sborsare mediamente 693 euro. I più fortunati a Bari, dove se la caveranno con “soli” 268 euro.
Quanto alle seconde abitazioni, sempre limitandoci ai capoluoghi di regione, la scadenza saldo Imu comporterà una situazione più grave. Con l’eccezione di Aosta e L’Aquila, dove il Comune ha applicato l’aliquota dello 0,76%, quasi tutti gli altri hanno imposto l’aliquota massima del 10,6%. A Trento si pagherà il 7,83%, a Catanzaro e Cagliari il 9,6% ed a Trieste il 9,7%.
Per molti italiani, che hanno la “fortuna” di possedere una seconda casa, il versamento dell’imposta Imu comporterà il rischio di vedersi evaporare la tredicesima per il pagamento del solo saldo sulle due abitazioni.