Volano gli stracci all’ assemblea di Scelta civica, preceduta da dichiarazioni della serie “facciamoci del male”. Il senatore Monti si trova davanti a un bivio: andare avanti con il 30-40 per cento delle ‘truppe’ parlamentari (tra i ‘grandi elettori’ e in Italia Futura il suo peso è prevalente) o mollare tutto, in vista di un ruolo in Europa.
I cosiddetti “popolari” di Mauro sembrano essersi rafforzati negli ultimi giorni, anche se il loro allontanarsi dal progetto originario di Scelta dovrebbero pagarlo in termini di distanze dalla ‘base’ (e di finanziamenti). Il rischio irrilevanza dei due tronconi (se non saranno di più…) trova conferma nelle parole odierne di Gianfranco Fini, che considera un errore essersi alleato con Monti e Casini per fare “terzo polo”, ovvero occupare una posizione che stava per essere presidiata (a sorpresa?) da Grillo. Lo spezzettamento di Scelta la rende anche poco attraente per i dissidenti in fuga da Forza Italia.Gian Paolo Vitale
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