Scende dolce la sera dietro le colline. Il sole di fine maggio tramonta e lascia luccicare la campagna, i boschi, l’asfalto delle strade.
Si prepara piano a dormire, il giorno, in questa sera di fine maggio senza calore – ancora, poi forse verrà – ma senza più freddo.
L’inverno è finito, la primavera trascorre fra i rami dei ciliegi carichi di frutti.
Le foglie si muovono lievi, cantano dai tetti i passeri, i corvi, i merli dal becco giallo che fa a gara col sole. Si rincorrono più vicini delle nuvole, si intrecciano coi brevi voli.
Sono gli unici rumori che sopporti: lo stormire lieve delle foglie, i voli, i canti degli uccelli, i loro richiami.
Hai bisogno di silenzio, quando maggio finisce e s’affaccia giugno, quando la primavera lascia tempo all’estate. Vuoi tacere e pensare, smetterla con le frasi inutili, gli eterni rimbotti, il garrire stridulo delle parole umane. Siediti a pensare e ricorda; sogna e taci.
Il cerchio si chiuderà, fra poco, e ci sarà un altro tempo: il tempo dell’estate, delle corse affannate verso il fresco che rinfranca il cuore.
Hai bisogno di silenzio: taci, ascolta, pensa, ricorda.
Sogna, non parlare, scrivi.
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