L’uomo, ormai da qualche anno, ha inventato delle tecniche di manipolazione climatica. Questa non è una grossa novità. Eppure, quando si cercano informazioni sull’argomento, si cade sempre nei soliti siti che denunciano le scie chimiche come se fossero uno dei più grandi misteri dei tempi moderni…
E’ un problema di comunicazione e non di sostanza. In Italia, ma anche nel resto del mondo, i giornali raccontano vicende e fatti legati al controllo climatico, almeno a livello di micro-clima e non planetario.
Un servizio del Tg1, datato 2008, si parla di esperti russi maestri di controllo meteorologico per evitare le precipitazioni con un composto fatto di azoto, iodio e argento. Certo, non si spiega quanto possano essere nocivi, ma si afferma che sono utili a non far piovere durante le feste.
Sempre in Russia, l’agenzia di stampa Reuters UK informa che è piovuto cemento. Cioè è caduto dal cielo un sacco di 25 kg di cemento da un aereo anti-pioggia.
Di fronte a queste evidenze giornalistiche, come si fa a parlare ancora di mistero?
L’unico vero mistero non è legato all’esistenza o meno delle scie chimiche ma a quanto esse siano realmente utili e a cosa effettivamente servano. Se dovessero servire solo a scongiurare la pioggia, in una fase di surriscaldamento terrestre, sarebbero una scoperta inutile. Se, al contrario, servissero ad abbassare la temperatura del pianeta, bisognerebbe valutare se il gioco vale la candela… ma in fondo cosa importa, la biodiversità è ben conservata in Norvegia e di questo sono in pochi a preoccuparsene…
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