Sciopero dei part-time di Decathlon a Grugliasco
Il centro commerciale Le Gru di Grugliasco è uno dei più conosciuti nella zona di Torino; lì accanto, sorge uno dei negozi Decathlon, specializzato nella vendita di attrezzi sportivi. In questi giorni, però, non è celebre per l’attrezzatura sportiva e ginnica di qualsiasi tipo; nelle ultime ore, e in particolare nel weekend, è stato infatti teatro di una protesta di ventiquattro dipendenti. La motivazione dello sciopero si può riassumere nella frase: “Basta lavorare 7 giorni su 7.” Da tempo, ormai, i centri commerciali sono aperti anche le domeniche, ma per i dipendenti del negozio di articoli sportivi non è più una situazione accettabile. Si lamenta infatti, da parte dei lavoratori part-time, l’apertura perenne del centro commerciale e i suoi orari, che impedirebbe ai dipendenti di poter stare a casa nel weekend con le famiglie. Famiglie che, a loro volta, hanno partecipato e “supportato” gli scioperanti; infatti, tra le persone all’ingresso della struttura sotto l’insegna blu principale, vi sono anche alcuni bambini, figli dei dipendenti, accanto ai quali svettavano cartelli come “La domenica si può stare a casa con mamma”, oppure, in una leggera variante, “La domenica voglio stare con la mia mamma” e ancora, al collo di un cane, “La domenica voglio andare al parco.” Come accennato, sono proprio gli orari lavorativi, scarsamente flessibili, ad aver animato l’idea della protesta, unite alle tipologie di contratto: circa un’ottantina di dipendenti lavorano part-time, weekend incluso. La protesta non è nuova alla dirigenza, sebbene sia la prima volta che viene esplicitata in uno sciopero davanti alle porte. Le proteste dei dipendenti riguardano infatti soprattutto gli orari e i giorni di lavoro: “Con le aperture domenicali è aumentato il lavoro ma non ci sono state né nuove assunzioni, né prolungamenti degli orari nei contratti, come noi avevamo chiesto.” E ancora: “Abbiamo chiesto all’azienda di aumentare la base oraria dei contratti ma non siamo stati ascoltati. Ai lavoratori viene chiesta una flessibilità selvaggia.” La protesta ha coinvolto anche i clienti, a cui è stato chiesto di astenersi dall’acquisto come gesto solidale con i manifestanti.