Amsterdam, dal 19 al 22 ottobre si svolgerà il congresso dei comitati europeo ed americano per la cura e ricerca sulla sclerosi multipla (ECTRIMS 2011).
Anche quest’anno uno dei temi dominanti sarà la correlazione tra la sclerosi multipla e l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale, scoperta nel 2009 dal prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara.
Mentre nelle ultime settimane sono stati presentati durante altri congressi oppure già pubblicati sulle riviste del settore nuovi studi che hanno positivamente confermato la teoria del prof. Zamboni, leggendo gli abstracts ed i posters degli studi che verranno presentati durante il congresso dell’ECTRIMS (già disponibili sul sito) scopriamo invece che gli stessi sono in parte “negativi”, con un chiaro intento di dimostrare come la scoperta del prof. Zamboni non sia valida e dunque per sconsigliare gli interventi di angioplastica per la CCSVI nei pazienti con sclerosi multipla.
Cercando tra le righe delle presentazioni si scopre come la maggior parte di questi studi sono stati eseguiti da neurologi e neurosonologi, che notoriamente non sono esperti del circolo venoso extracranico (in particolare vene giugulari interne e vertebrali) e che inoltre non è stato applicato correttamente il protocollo QDP stabilito dal prof. Zamboni, che richiede anche un lungo apprendimento come recentemente dichiarato dal Dr. Robert Zivadinov dell’Università di Buffalo (USA). Uno studio autoptico del Dr. Diaconu di Cleveland ha dimostrato invece che i pazienti con sclerosi multipla presentano numerose valvole malformate, setti e membrane nelle loro giugulari rispetto alle persone decedute senza SM.
La delusione è comunque cocente tra i malati di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante che colpisce oltre 60.000 italiani con esordio prevalente tra i 20 e i 40 anni, soprattutto per la poca collaborazione tra i neurologi e gli specialisti vascolari (chirurghi vascolari ed angiologi) che invece hanno una lunga esperienza del campo venoso extracranico.
E’ possibile dunque ipotizzare già adesso che ECTRIMS 2011 sarà un’occasione mancata per fare maggiore chiarezza su questa grave malattia ed in particolare sulla scoperta del prof. Zamboni che ha aperto nuove prospettive anche circa le cause finora sconosciute.
Fonte:
http://www.congrex.ch/ectrims2011.html