Scritto per il 10° Simposio Internazionale sulle Terapie Endovascolari di Barcellona, Spagna
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L’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) è un termine usato per descrivere un drenaggio venoso alterato dal sistema nervoso centrale (SNC) causato da anomalie nell’anatomia e nel flusso che colpiscono le vene extracraniche. Recentemente, è stato proposto che la CCSVI possa contribuire alla patogenesi di sclerosi multipla (SM).
E’ stato ipotizzato che i risultati dell’ostruzione venosa in un flusso alterato promuovano l’infiammazione nella barriera emato-encefalica e che questo inneschi un processo caratterizzato da un disturbo della omeostasi all’interno del sistema nervoso centrale che porta a demielinizzazione e neurodegenerazione. Le anomalie venose della CCSVI sono spesso diagnosticate con l’ecografia o la flebografia con risonanza magnetica, tuttavia la prevalenza della CCSVI dettagliata in gruppi di pazienti con SM e pazienti senza SM varia ampiamente nei rapporti pubblicati. È necessaria una maggiore standardizzazione degli studi diagnostici per valutare sia i risultati anatomici che fisiologici associati alla CCSVI.
L’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) è una condizione recentemente descritta che può anche contribuire ai sintomi spesso sofferti dai pazienti con SM. L’idea che il sistema vascolare sia in qualche modo legato alle alterazioni patologiche della SM è stata proposta poco dopo che furono descritte le lesioni caratteristiche. Dei primi investigatori della malattia, Charcot fu il primo a descrivere l’ostruzione dei vasi sanguigni all’interno delle lesioni della SM. Infatti, l’ipotesi vascolare è stata ampiamente sostenuta come la spiegazione più plausibile per la patogenesi della SM durante la fine dell’800.
Poi, durante la metà del XX° secolo, il riconoscimento che questi canali vascolari centrali erano vene cerebrali anomale ha alimentato l’entusiasmo per il concetto di eziologia vascolare. Durante questo periodo, i ricercatori tra cui Putnam, Marburg, Dow, Fog, Adams, Engeli ed altri contribuirono a far avanzare la comprensione del ruolo di un coinvolgimento venoso anomalo nella SM, ma nel corso degli ultimi 50 anni, l’ipotesi vascolare è stata eclissata da prove emergenti che sostengono fortemente una base autoimmune primaria per la malattia.
Recentemente, Zamboni e colleghi hanno rivitalizzato l’interesse per l’importanza del drenaggio venoso cerebrospinale come un fattore che influenza la patogenesi della SM. Hanno descritto l’evidenza ecografica e flebografica dell’ostruzione venosa extracranica che coinvolge le vene giugulari interne, vertebrali, cerebrali profonde ed azygos in una notevole percentuale di pazienti con diagnosi di SM. Comparativamente, risultati simili non sono stati diagnosticati in soggetti di controllo sani e in pazienti con altre malattie neurologiche. Hanno proposto che la CCSVI interferisca con il drenaggio venoso dal sistema nervoso centrale, e che questo contribuisca allo sviluppo e alla progressione della SM. Inoltre, quando le lesioni stenotiche nelle vene giugulari interne ed azygos sono state trattate con terapia endovascolare mediante angioplastica con palloncino, hanno osservato in molti pazienti un miglioramento rapido e spesso drammatico in una varietà di sintomi.
La pubblicazione di questi risultati ha scatenato una polemica emotivamente intensa che attualmente fermenta ancora con punti di vista bollenti. Dalla reazione molto critica che denuncia il concetto di CCSVI come una bufala che fornisce false speranze a persone vulnerabili e disperate, a testimonianze a sostegno dai pazienti trattati, il dibattito che circonda l’esistenza, l’associazione e la rilevanza della CCSVI nella SM si riflette nei contributi alla letteratura medica. Anche se la maggior parte degli articoli sul tema sono costituiti da commenti, opinioni, interpretazioni e diatribe, piuttosto che da relazioni su evidenze cliniche a favore o contro la CCSVI, l’essenza degli studi clinici indipendenti pubblicati di recente progettati per valutare vari aspetti dell’ipotesi CCSVI, in generale, non fanno che riflettere le opposte dichiarazioni pubbliche nel contenzioso con la presentazione di risultati contrastanti che mettono in dubbio, oppure sostengono l’esistenza della CCSVI. Allo stato attuale, il nostro livello di comprensione è semplicemente insufficiente per risolvere l’argomento.
COMMENTO:
Chissà perché, dopo la divulgazione dei risultati dello studio CoSMo, solo l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) ed alcuni neurologi con pesanti conflitti d’interessi considerano definitivo il fatto che la CCSVI non sia associata alla SM…