Vincere…
Perdere…
Vincere o perdere sono solamente due verbi, due parole insignificanti che sovente si equivalgono, perché spesso si impara più da una sconfitta che da una vittoria.
L’errore che commettono le persone (fallibili, in quanto esseri umani) è quello di considerare l’esistenza come una lotta continua, da dover combattere e vincere a tutti i costi.
Ma la vera battaglia dobbiamo combatterla con noi stessi e non con (o contro) gli altri: non è necessario cercare la considerazione, il consenso altrui, se prima non riusciamo a guardare in noi stessi ed ottenere la nostra personale, intima approvazione, trovando la capacità di ricominciare tutto daccapo.
Quindi non si sconfiggono gli “altri”, ma si sconfigge prima quello che c’è dentro di noi.
E da ogni sconfitta, da ogni dolore, da ogni perdita, si impara ugualmente qualcosa: si cade, ma poi è necessario rialzarsi, una, due volte, costantemente, instancabilmente.
Le lezioni migliori che ci dà la vita si imparano sbagliando: ogni ferita, ogni pugnalata alle spalle, ogni fiducia mal riposta, ci insegnano solo a non ripetere i medesimi errori, a liberarci dai fardelli inutili e a dare il giusto valore alle cose ed alle persone veramente importanti.
E questo, è praticamente una sintesi del mio bilancio di fine anno.
Ti saluto, 2014.
Mi hai portato via due persone alle quali ero molto affezionata, un caro amico di famiglia ed un’amica con la quale condividevo la passione per il teatro…
A mai più rivederci.
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