Mettete un grande giornalista come Gianluigi Paragone (esperienze come Direttore de "La Prealpina", defunto giornaletto della defunta "Lega Lombarda"), nonchè di giornali di ampio respiro come La Padania e Libbbero. Dategli una trasmissione di "dibattito" che già dal nome ("La Gabbia") denuncia la sua "mission" di trasmissione da caciara e insulti. Invitate insieme la Pitonessa (amazzone azzurra) e Marco Travaglio (anti-tutto, purchè non anti se stesso). L'aforisma che Montanelli aveva creato per Berlusconi di attaglia molto bene anche a Travaglio: "...si vuole molto bene... Tutti ci vogliamo molto bene, ma il problema è che lui si contraccambia...".
Mettete insieme tutto questo, e l'ennesima trasmissione imbecille, l'ennesimo caravanserraglio creato per far scoppiare risse, insulti, sovrapposizioni di urlatori è scodellata. Qualcuno, in RAI e non solo, è convinto che questa sia la formula per "odienz". Peccato che quelli come me abbiano ormai una tale nausea di questo tipo di trasmissioni fondate sulle risse e sulla guerra dei decibel, che non appena sentono due che si danno sulla voce, spengono, e portano il cane ai giardinetti. Stanno ammazzando TUTTE le trasmissioni di approfondimento. Ormai non ci sono vie di mezzo fra lo stile soporifero del pretino brufoloso, e le trasmissioni "progettate" per generare risse. Fatevi un regalo, spegnete la TV. Tafanus
La Gabbia ha mantenuto, fin dall'esordio, le "promesse programmatiche" insite già nel nome della trasmissione, e nella scelta delle rete e del conduttore.
Baruffa infuocata durante la prima puntata de “La Gabbia”, il nuovo programma di approfondimento condotto da Gianluigi Paragone su La7. Protagonisti della rovente polemica: Marco Travaglio e Daniela Santanchè. E’ la “pitonessa” a esordire, appellando “delinquente” il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”, per via di una condanna in sede civile per diffamazione a mezzo stampa.
“Devo parlare della mia decadenza da senatore?”, commenta ironicamente Travaglio. Ma la pasionaria del Pdl prosegue la sua crociata, lanciando strali contro “Il Fatto Quotidiano”, millantando la vittoria del Pdl alle ultime elezioni e buttando nel calderone delle accuse anche Antonio Ingroia. E nega l’alleanza col Pd: “Gli Italiani non pagano l’Imu perché c’è Silvio Berlusconi, non perché c’è Letta. Noi del Pdl però non odiamo il Pd, l’invidia e l’odio non ci appartengono. Non c’è una dichiarazione di Berlusconi di odio contro nessun avversario politico”. Travaglio prende la parola, ma viene reiteratamente interrotto dalla deputata Pdl.
“Chiama un esorcista” – dichiara, rivolgendosi a Paragone. E spiega la differenza tra i reati d’opinione e i reati fiscali, definendo “poveracciata” il tentativo di mettere sullo stesso piano le due infrazioni: “Se la signora Santanchè vuole sapere qualcosa sui giornalisti delinquenti, si rivolga in famiglia. Quella condanna mi è costata 1000 euro di multa, c’è chi è finito agli arresti domiciliari e poi ha dovuto far chiedere la grazia per uscire di casa”.
La Santanchè, dal canto suo, smentisce i 300 milioni di evasione fiscale operata da Berlusconi: “Sono solo balle. Quella sentenza per noi non è definitiva. Il primo agosto alle 18.45 con la condanna di Berlusconi c’è stato un colpo di stato. Noi” – continua – “a differenza del delinquente e dei suoi amici, non vogliamo il partito delle manette e delle tasse. Grazie a noi, col presidente della Commissione Finanze Daniele Capezzone, è stata fatta la riforma di Equitalia”.
“Volete il partito dell’evasione e della frode fiscale“, ribatte il giornalista. “E’ noto che a me i delinquenti piacciono” – ammette la pitonessa – “mi piace da bestia chiamare “delinquente” il diffamatore Travaglio”. Non mancano le invettive contro i giudici e i consueti moniti femministi della Santanchè, che all’appello di Travaglio (“Qui ci vuole il TSO, mettetele la camicia di forza“), reagisce stizzita: “Lei e Paragone, che mi ha definito “padroncina”, non rispettate le donne. Imparate da Berlusconi su come si trattano“
Certo che la Pitonessa, che vuole mandare "la ggente" ad imparare da Berlusconi come si trattano le donne, non è neanche ridicola, è solo patetica... Ma non era lei quella che diceva che Berlusconi le donne le vede solo "orizzontali"? Cos'era, esperienza diretta, o una sorta di "de relato"? E' lo stesso Berlusconi piantato da Veronica perchè aveva un harem? Quello di Noemi e di Ruby, della Minetti e del Bunga Bunga? Lo stesso che retribuiva le sue partecipanti alle "cene eleganti" con appartamenti in uso gratuito, regali milionari, ma più spesso a spese nostre, con costosi seggi in Parlamento o - per le più sfortunate - nei Consigli Regionali? Lo stesso che ha fondato il successo delle sue TV sulla volgarità della triade tette-culi-cosce?
Ma va, Pitonessa... non avverti il puzzo di ridicolo e di opportunismo che emana da tutto ciò? Ecco, per chi non ha avuto la fortuna di assistere alla trasmissione, l'estratto della educativa e sobria discussione fra Marco Travaglio e Daniela Santanscié:Tafanus
Prima Parte
Seconda Parte
Terza Parte
Scritto il 12 settembre 2013 alle 14:37 nella Impresentabili, Tafanus | Permalink
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