La prima volta di una luna. Non era mai successo, infatti, di trovare un satellite naturale al di fuori del nostro sistema solare. Ora sì: MOA-2011-BLG-262Lb orbita attorno ad un pianeta gigante, quattro volte il nostro Giove, a 1800 anni luce da noi. E i due non sono nelle vicinanze di una stella.
L'IMMAGINE SCATTATA DAL TEAM DI ASTRONOMI
Ad individuarli, è stata una equipe guidata da David Bennet, dell’Università di Notre Dame, nell’Indiana, con una tecnica non usata spesso per andare a caccia di pianeti. È chiamata “microlensing gravitazionale“, un fenomeno ottico nel quale la luce proveniente da un oggetto distante viene deformato e dilatato dalla gravità di un altro oggetto nelle vicinanze. Si crea così una sorta di lente di ingrandimento che rende più facile scovare i corpi celesti- in questo caso, una luna lontanissima.
Nel 2011, il team di Bennet aveva registrato un fenomeno di microlensing che aveva amplificato la luce di una stella 70 volte. Un’ora più tardi, l’evento si era ripetuto, ma in dimensioni più ridotte. Gli astronomi lo hanno interpretato come il passaggio- prima- di un oggetto molto massivo davanti all’astro, seguito poco dopo da uno decisamente più piccolo.
Le spiegazioni possibili erano due: o si trattava di una nana bruna ( una stella troppo piccola per innescare la reazione di fusione nucleare e quindi “spenta”) attorno alla quale orbitava un pianeta, oppure un binomio formato da un super pianeta più una luna. Dopo complessi calcoli, gli scienziati sono ora giunti alla conclusione che quest’ultima è l’ipotesi più probabile.
UNA RAPPRESENTAZIONE FANTASIOSA DELL'ESOPIANETA E DELLA SUA LUNA