Mentre proseguono gli studiosi che avanzano dubbi sull’esistenza reale di Maometto, fondatore e profeta dell’Islam («il Maometto della tradizione islamica non è esistito, o se è esistito, era sostanzialmente diverso da come la tradizione lo dipinge»), contemporaneamente l’archeologia continua a confermare la storicità e l’attendibilità dei Vangeli e dell’Antico Testamento.
Il caso recente è quello del team di archeologi guidati dal prof. Yosef Garfinkel, docente presso l’Istituto di Archeologia dell’Università ebraica di Gerusalemme, i quali durante scavi archeologici a Khirbet Qeiyafa, una città a ovest di Gerusalemme adiacente alla valle di Elah, hanno scoperto assemblaggi ricchi di ceramica, pietra, utensili in metallo e oggetti di culto. Sono venute alla luce, inoltre, tre grandi stanze che servivano da santuari di culto. La scoperta, si legge sul sito del governo israeliano, è «straordinaria».
La descrizione di questi luoghi corrisponde a quelle presenti nella Bibbia, durante il tempo di re Davide. I reperti, si legge, rafforzano la storicità della tradizione biblica e la descrizione architettonica del Palazzo e del Tempio di Salomone. La città, secondo le misure radiometriche effettuate dall’Università di Oxford, è esistita per un breve periodo tra il 1020-980 aC, per poi essere violentemente distrutta. «Questa è la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea al tempo di re Davide», ha commentato il prof. Garfinkel. «Le ipotesi di chi nega la tradizione biblica per quanto riguarda Davide e sostiene che egli era una figura mitologica, o un semplice capo di una piccola tribù, vengono ora dimostrate essere errate». E’ anche la prima volta che vengono scoperti santuari dei primi re biblici, il che permette di anticipare la costruzione del tempio di Salomone a Gerusalemme di 30 o 40 anni, fornendo la prima evidenza fisica di un culto al tempo di re Davide. Un culto monoteistico, profondamente differente da tutte le altre nazioni del Vicino Oriente Antico.
Spiega l’archeologo: «Nel corso degli anni, migliaia di ossa di animali sono stati trovati, tra ovini, caprini e bovini, ma non di maiale. Ora abbiamo scoperto tre sale di culto, ma senza nessuna figura umana o animale. Questo suggerisce che la popolazione di Khirbet Qeiyafa osservava i due divieti biblici – di carne di maiale e delle immagini scolpite -. Quindi praticava un culto diverso da quello dei Cananei e dei Filistei». I reperti di Khirbet Qeiyafa indicano inoltre che uno stile architettonico elaborato si era sviluppato fin dal tempo del re David, indicando la formazione di uno stato, la creazione di una élite, con un certo livello sociale e urbanistico.