Magazine Basket

Scottie Pippen nella Hall of Fame, ovviamente!

Creato il 13 agosto 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

pippen-jordan-and-bulls-coach-phil-jackson-at-the-height-of-the-teams-success Dopo coach Phil Jackson e Michael Jordan, quest’anno tocca giustamente a Scottie Pippen l’ingresso nell’arca della gloria di Springfield, Massachussets. Oggi, sarà proprio Michael Jordan ad introdurre il suo più grande compagno di squadra: un fedele scudiero sempre presente, nelle vittorie, tante, e anche nelle sconfitte, poche. Pippen è stato sempre determinante, un giocatore esemplare, un leader naturale anche nella squadra del più grande di sempre. E grande guida spirituale nelle altre squadre in cui ha giocato nell’era post Bulls, dai Rockets ai Blazers. Scottie Pippen è da sempre riconosciuto come il più grande secondo violino di ogni epoca, che ha giocato con il più forte giocatore e per il miglior allenatore, in quella che probabilmente è stata la più grande squadra di tutti i tempi, i Chicago Bulls dei sei titoli Nba e dell’incredibile record di 72 vittorie in 82 gare che con ogni probabilità non verrà mai battuto.
Scottie Pippen, nato il 25 settembre 1965, fa parte della lista dei 50 giocatori più forti di sempre. Per questo, è meglio dimenticare le ultime comparsate di Pippen nel campionato svedese o finlandese, brutti capitoli di una carriera meravigliosa scritti solo per raccimolare qualche migliaia di dollari, dopo aver dilapidato la fortuna di una carriera a causa di brutti investimenti.
pippen_jordan_f
Lo Scottie Pippen che vogliamo ricordare è quello con la maglia #33 dei Bulls. Un giocatore meraviglioso: definirlo con un ruolo è riduttivo per un giocatore di 2 metri con braccia da pterodattilo, tecnica superlativa, tiro, intelligenza fuori dal comune e senso della partita innato. Era il vero playmaker di quei Bulls, la classica “point forward“: grande palleggiatore, super passatore, con tiro da fuori ed eccellente atletismo. Era la sentinella difensiva dei Bulls, il linebacker che guidava i movimenti dei compagni nella propria metà campo. Non per questo è stato per 10 volte nel miglior quintetto difensivo della Lega.

Dopo l’università a Central Arkansas, fu scelto dai Seattle Sonics, ma quel genio del male di Jerry Krause lo strappò in cambio di Olden Polynice. Il resto è la storia che conosciamo tutti: 17 anni nella Nba, 11 con i Bulls, solo due senza Michael Jordan, in cui comunque non sfigurò come prima punta e nel 1994, finì addirittura terzo nella classifica per l’Mvp stagionale. Al termine della stagione 1995, chiuse come migliore per i Tori in ogni categoria statistica, nonostante il ritorno di Jordan.

6 i titoli conquistati con i Bulls, due three-peat. Nel primo fu decisivo nelle Finals 1991 in difesa su Magic Johnson, nel 1992 su Drexler dei Blazers e nel 1993 contro Barkley. Poi, dopo la pausa di Jordan, altri tre titoli Nba, uno contro i Sonics al termine della stagione record del 72-10, e due contro i Jazz di Stockton e Malone. Dopo quel giugno 1998 tutto finì: lui andò via, Jackson si prese una pausa e Jordan annunciò il ritiro. Con la fine di quei Bulls, finì un’era e ci fu anche il lockout. Al ritorno, fu tutto diverso. Come giocatore dei Bulls, Pippen conquistò grandi titoli anche con la nazionale americana: due ori olimpici, a Barcellona ‘92 col mitico Dream Team, e ad Atlanta ‘96.

g_pippen_395

Nel 1999 giocò la stagione da 50 partite con gli Houston Rockets, con cui uscì al primo turno dei playoffs contro i Lakers di Kobe e Shaq. Poi andò a Portland, visto che in Texas era arrivato ai ferri corti con Barkley. Di quei Blazers era il leader spirituale: una squadra costruita per il titolo, con Damon Stoudamire, Sabonis, Steve Smith e Rasheed Wallace, ma che nel 2000, in gara 7 contro i Lakers, sprecò 15 punti di vantaggio e la conseguente chance di giocarsi l’anello. Nel 2003 tornò ai Bulls, ma in quella stagione giocò solo 23 partite per i continui problemi alla schiena che ne hanno falcidiato gli ultimi anni. Al termine della stagione 2003-2004 annunciò il ritiro.

Un po’ di numeri. 16 punti, 6 rimbalzi e 5 assist di media carriera di Pippen, con un massimo di 22 a sera nella stagione 1993-94. 47 punti il suo career high il 18 febbraio 1997 contro Denver. 21 triple doppie, di cui 4 nei playoffs. 7 volte All Star, Mvp nel 1994 a Minneapolis dove trascinò l’Est con 29 punti e 11 rimbalzi. 3 volte Primo quintetto Nba, 2 volte nel Secondo e 2 nel Terzo.

Per chiudere, le 10 migliori giocate dell’inimitabile carriera di Scottie Pippen, “Da Pip“.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :