Premetto che anch'io in altre occasioni in questo blog ho ribadito che:
il maestro non si mette al lavoro perché viene ispirato, ma trova l'spirazione perché è al lavoro,
magnificando peraltro le botteghe artigianali di pittura e non solo dalle quali sono uscite grandi opere d'arte.
Il fatto è vero e dimostrabile anche sotto il profilo statistico: se statisticamente parlando, il talento di cui uno scrittore è dotato è tale da consentirgli di scrivere un capolavoro su dieci opere prodotte, nel caso il romanziere in questione avesse scritto cento opere avrebbe buone probabilità di avere prodotto dieci capolavori, ma se invece si è limitato a setto od otto libri, può darsi che di capolavori non ve ne sia neanche uno.
Insomma essere spilorci nella produzione non necessariamente è indice di buona qualità del prodotto, anche perché viene in questi casi un pò meno l'allenamento e quindi la padronanza dello strumento.
Malgrado queste cose mi siano sempre state chiare, sono stata colpita dal tipo di presentazione dell'argomento che ne è stata fatta nel blog di Ferruccio, perché lui, scanzonato e semplice, ha sincretizzato quanto sopra io ho cercato di teorizzare.
Preciso che non ho sbagliato a scrivere: voglio dire proprio sincretizzato come avviene nei sogni e non sintetizzato, perché la sintesi è razionalità logica, mentre il sincretismo consiste di una rappresentazione simbolica concreta, oltretutto suscettibile anche di interpretazioni, in quanto richiama nella propria materialità rappresentativa diversi elementi distinti sul piano logico.
La domanda di Ferruccio è:
- Quante parole scrivi ogni giorno?
Ma questa è un'altra storia: come dicevo io non conto le parole e di solito scrivo solo se ne ho voglia (che comunque è cosa diversa dalla ispirazione) ma capisco che se scrivere è effettivamente un lavoro (metti che l'editore ti chieda di completare un romanzo per una certa data) allora ispirazione o no bisogna darsi una disciplina e scrivere con un certo ritmo.
Una cosa per la quale sono invece solita attendere l'attimo di ispirazione è la poesia: non sono mai riuscita (ma forse non ci ho mai provato sul serio) a scrivere una poesia solo perché l'ho deciso in quel momento, benché debba riconoscere che spesso sono stata stimolata da persone, fatti o eventi esterni. Mi è nata così una curiosità: come riuscirebbe una poesia che decido di scrivere senza alcuna ispirazione? E se riuscisse anche meglio delle altre come a volte capita che i matrimoni combinati riescano meglio di quelli cosiddetti d'amore?
Insomma siete avvisati: proverò a scrivere una poesia senza nessuna ispirazione ed anzi, visto che ora di ispirazione non ne ho e nemmeno di idee, se voleste suggerirmi un tema, la cosa mi sarebbe utile, ma nel caso, cercate di darmi l'indicazione in tempo reale perché subito dopo questo post farò questa prova che vi chiedo poi di aiutarmi a valutare. Insomma cerchiamo di spremere un pò di succo di questa ispirazione e vediamo che ne viene fuori ...Buona fortuna a tutti!